COSENZA – E’ l’inchiostro che dovrebbe scorrere, non il sangue. Infatti ieri, 7 gennaio 2015, è una data fatale per la libertà di stampa, di opinione e di religione. Difatti, nonostante la notizia non riguardi né la Calabria né l’Italia, tocca ognuno di noi da vicino, come persone che hanno e rivendicano il diritto alla libertà di parola, di pensiero, di opinione. A Parigi, presso il settimanale Charlie Hebdo, si è svolto stamattina un attentato. Vittime di questo, otto giornalisti, due agenti assegnati alla protezione del direttore, un ospite che era stato invitato alla riunione di redazione e il portiere dello stabile. Fra loro c’è anche il direttore del settimanale, Stephan Charbonnier e i tre più importanti vignettisti: Cabu, Tignous e Georges Wolinski,. Le motivazioni sembrerebbero proprio le vignette satiriche, riguardo l’Islam, pubblicate dal settimanale. Secondo le ultime notizie, i tre assalitori, tutti provenienti dalla città di Gennevilliers, sono stati identificati e localizzati nell’area di Reims. Il giornale Le Point rivela inoltre che i due uomini che hanno sparato sono due franco-algerini, di 32 e 34 anni, tornati in Francia quest’estate dalla Siria. Anche l’Italia innalza le misure di sicurezza: il ministro dell’Interno Alfano, dopo aver riunito il Comitato di analisi strategica antiterrorismo, ha ribadito che l’allerta è elevatissima, mentre il premier Renzi ha evidenziato la necessità di riprendere un’iniziativa come paese e come Ue.
Angela Francesca Mandarino