COSENZA – Luca Marinelli e Isabella Ragonese sono candidati ai Globi d’oro come Miglior attore e Migliore attrice per il film “Il Padre d’italia”, in cui interpretano rispettivamente Paolo e Mia. La pellicola diretta dale regista Fabio Mollo è stata sostenuta nella fase di post produzione dalla Calabria Film Commission.
Un’altra bella notizia, dunque, ben due film calabresi (il corto “Penalty” di Aldo Iuliano, nella sezione Miglior cortometraggio e gli interpreti del lungometraggio “Il Padre d’Italia” di Fabio Mollo), sostenuti dalla Fondazione, si contenderanno il Premio assegnato dall’associazione della Stampa Estera oramai giunto alla 57°edizione.
“Il Padre d’Italia” ( uscito nelle sale il 9 marzo 2017) è il secondo lungometraggio firmato dal giovane regista reggino all’indomani del successo internazionale de “Il Sud è niente” (2013). Un’opera sostenuta, nella fase di post produzione, dalla Calabria Film Commission.
“Il padre d’Italia” (2017) è una pellicola generazionale sul passaggio dall’essere figli a diventare genitori con le delicate interpretazioni di Isabella Ragonese e Luca Marinelli (reduce dai successi di “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Non essere cattivo”) alla continua ricerca di loro stessi da ogni punto di vista. Girato tra Torino, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Gioia Tauro, è scritto a quattro mani da Fabio Mollo e Josella Porto. Un “on the road” dei sentimenti, che scandaglia tematiche come l’essere genitori al giorno d’oggi, che si sofferma su chi vuole esserlo e non può per natura, e chi lo sta per diventare ma non lo desidera. Paolo (Luca Marinelli) ha 30 anni e conduce una vita solitaria, quasi a volersi nascondere dal mondo. Il suo passato è segnato da un dolore che non riesce a superare. Una notte, per puro caso, incontra Mia (Isabella Ragonese), una prorompente e problematica coetanea al sesto mese di gravidanza, che mette la sua vita sottosopra. Spinto dalla volontà di riaccompagnarla a casa, Paolo comincia un viaggio al suo fianco che porterà entrambi ad attraversare l’Italia e a coprire il loro irrefrenabile desiderio di vivere.