CATANZARO – L’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – ha presentato la candidatura del Codice “Romano Carratelli” al Programma “Unesco Memoria del Mondo”. La candidatura del Codice Romano Carratelli al programma Unesco è stata deliberata dalla Giunta regionale il 18 ottobre 2013.
La Calabria del cinquecento nel Codice Romano Carratelli rappresenta una delle opere di maggiore pregio storico e culturale del panorama calabrese di tutti i tempi. Si tratta di una raccolta di 99 acquerelli corredati di annotazioni e progetti, un documento unico sul sistema difensivo del periodo spagnolo, redatto dai tecnici inviati dal viceré a fine ‘500 per elaborare un rapporto al fine di organizzare la costruzione del sistema di fortificazione della costa calabrese contro le incursioni turche. A ritrovarlo, in uno stato di perfetta conservazione nel circuito mondiale, l’appassionato bibliofilo calabrese Domenico Romano Carratelli, presente all’incontro con i giornalisti.
Caligiuri ha evidenziato l’attività della regione tendente ad ottenere che entro il prossimo anno si potrebbe registrare il primo riconoscimento Unesco della “Varia” come patrimonio mondiale. “Si tratta di una proposta – ha detto – che mette in luce una pagina di storia importante della Calabria ma, allo stesso tempo, parliamo di un’opera che va conosciuta”. “Il bello appartiene a tutti – ha detto poi Domenico Romano Carratelli, proprietario del Codice – e deve farsi conoscere e scoprire perché e della Calabria. Si tratta di un’opera venuta alla luce dopo quattrocento anni, che ho scoperto, per caso, e che ho comprato non tanto per il piacere personale ma, soprattutto, per farlo conoscere fuori dai confini regionali.
All’incontro con i giornalisti sono intervenuti anche Anna Lia Paravati, Presidente regionale “Fai” Calabria; Teresa Gualtieri, Presidente club Unesco Catanzaro; Reresa Saeli dell’Accademia regionale dei bibliofili calabresi “Barrio” e Gilberto Floriani, Direttore del sistema bibliotecario vibonese.
Il Programma dell’Unesco “Memoria del Mondo” trae la sua spinta originaria da una crescente presa di coscienza della situazione critica di conservazione e di accesso al patrimonio documentario in varie parti del mondo. Promuove il patrimonio documentario mondiale come: universale, in quanto appartenente a tutti; pienamente preservato e protetto; universale accessibile con il dovuto riconoscimento dei costumi culturali e delle consuetudini appartenenti a ciascuna nazione che aderisce all’Unesco. Il principale obiettivo del programma e di facilitare la conservazione dei documenti, assicurandone l’accesso universale dandone massima visibilità.