Carmine Torchia racconta i suoi ‘Affetti con note a margine’

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Quasi due mesi esatti sono passati dall’arrivo del nuovo album di Carmine TorchiaAffetti con note a margIMG-20151110-WA0000ine”, che proprio lo scorso 11 settembre è uscito su etichetta Private Stanze. Forte del   gradimento riscosso già con il singolo di lancio ‘Dio non è un santo’, in circolazione da giugno, il cantautore calabrese ha deciso di tornare a Lamezia Terme per presentare ai suoi ascoltatori l’intero lavoro, frutto di contaminazioni poetiche, musicali e figurative.

Accolto da un gremito e caloroso pubblico presso la libreria Sagio Libri di Savina Ruberto, Carmine Torchia ha intervallato le analisi puntuali e lucide dei suoi interlocutori Domenico D’Agostino ed Elisabetta Longo con performance acustiche di alto livello e profonda empatia. Alcune delle sue quattordici lettere hanno infatti risuonato tra gli scaffali della libreria, mostrando la cruda artigianalità dalla quale tutte sono nate, mettendo a nudo la tensione poetica del loro autore e deliziando gli uditori con una musicalità magistrale. Quattordici brani, canzoni, o meglio lettere mai spedite a destinatari differenti, reali abitanti del percorso esistenziale di Carmine Torchia sia in senso fisico che ideale. Il cantautore ha infatti scritto a suo figlio, ai suoi amici, ma anche a maestri musicali e artistici come i Pink Floyd e Magritte, in un lavoro che si è presentato come sintesi delle esperienze musicali proprie dell’adolescenza, con richiami a un rock genuino, come ad esempio quello di Johnny Cash. Un ‘disco epistolare’ che nasce dall’esigenza di mettere nero su bianco sentimenti ed em20151109_191803ozioni trasmettendoli ‘fisicamente’ agli altri. I brani di quest’ultimo lavoro, spiega Torchia, “hanno la particolarità di essere dedicati a persone che hanno influito nella mia vita. Si tratta di destinatari reali ma anche di influenze artistiche”, come per Magritte nel caso del singolo di lancio ‘Dio non è un santo’ e dei Pink Floyd, ai quali il cantautore omaggia anche la copertina di ‘Affetti con note a margine’. “La forma epistolare è molto vera, autentica. Racchiude le emozioni da destinare a una persona. Il titolo è interessante, perché si tratta di ‘affetti’ espressi sotto forma di note’”.

 

Dio non è un santo’, che come abbiamo accennato in precedenza è stato il singolo di lancio dell’album, uscito lo scorso 22 giugno, si sofferma sugli affanni sociali generati dalla contemporaneità ed è evidentemente ispirato al dipinto di René MagritteDieu n’est pas un saint’. “Il pezzo è nato vent’anni fa”, spiega l’autore, “aveva un titolo diverso. A me piace ritornare sui testi e lavorarci finché non arrivano a esprimere ciò che davvero intendevo dire. Nel titolo mi rifaccio a quest’opera molto bella di Magritte, ma musicalmente risente molto della musica che ascoltavo da adolescente. Anzi, tutti i brani dell’album arrivano da quel Carmine quindicenne che mi dà una pacca sulla spalla”.

Altro brano tra quelli proposti è ‘Col garofano e la spada’ (per vedere il video clicca qui), testo con chiari riferimenti a ‘Cent’anni di solitudine’ di Gabriel Garcia Marquez, romanzo sul quale Carmine Torchia ammette di dover ritornare spesso. Altro riferimento letterario di questo brano è 20151109_191809chiaramente il Don Chisciotte di Cervantes, un antieroe che sfida il mondo in maniera un po’ stralunata e straniata. Non manca poi in quest’album, che è una vera e propria raccolta di missive inviate al mondo, all’Altro, una cover, ennesimo omaggio artistico; nello specifico, Torchia riprende il cantautore francese Léo Ferré con ‘Il tuo stile’, trasposizione del brano francese ‘Ton style’.

Infine, l’ultimo pezzo sul quale intendiamo porre l’accento è l’intenso ‘L’ora X’, un inno all’attesa della paternità, al turbinio di sentimenti che investono il genitore prima ancora che questi assuma ufficialmente tale status. “Questo brano è nato qualche mese prima che nascesse mio figlio. È l’attesa. Si tratte di una canzone molto semplice, un tipo di scrittura minimale rispetto alle altre”. E dal sapore familiare, saremmo tentati di aggiungere, visto che, come lo stesso autore ha precisato, le voci del ritornello appartengono alle donne della sua famiglia.

Il racconto di Carmine Torchia sui suoi ‘Affetti con note a margine’ è entrato a fondo, nelle viscere di questo nuovo album, che, a suo dire, è diverso dai precedenti in quanto più omogeneo.

Ora il disco è lanciato, le lettere sono spedite, non resta che aprire le buste e iniziare a leggerle, trasformandoci nei suoi destinatari e immergendoci in quegli affetti che dall’adolescenza hanno condotto l’autore all’età adulta.

 

Daniela Lucia

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