Al via premio letterario ‘H. C. Andersen – Baia delle Favole’
Le opere devono essere inviate entro il 31 marzo 2015
Il tema è ‘La ricerca della felicità’ e la platea alla quale si rivolge è composta da scrittori, a prescindere dal fatto che siano affermati o completamente sconosciuti. Il soggetto è il premio ‘H. C. Andersen – Baia delle Favole’ di Sestri Levante che quest’anno è arrivato all’onorevole soglia delle quarantotto edizioni.
Il bando del concorso internazionale per la fiaba inedita è disponibile sul sito www.andersenpremio.it e rimarrà online fino al 31 marzo. Le opere possono essere inoltrate sia attraverso il sito che avvalendosi dei servizi postali. La cerimonia di premiazione si terrà a Sestri Levante il 6 giugno in occasione dell’Andersen Festival, manifestazione che avrà luogo dal 4 al 7 giugno.
La partecipazione sarà consentita a tutti coloro che, prendendo in mano una penna e poggiandola su un foglio bianco, saranno capaci di stupire, far sognare e viaggiare nel mondo fantastico delle fiabe. Il concorso è anonimo, tanto per partecipare quanto per vincere non è necessario avere un Nome, un Blasone. Ed è anche poliglotta: come ha affermato il curatore Leonardo Pischedda, “si possono scrivere fiabe in arabo, cinese e russo”. E come nelle quarantasette edizioni precedenti, vi sarà un testimonial d’eccezione che per quest’anno è il regista ed attore Ascanio Celestini.
Ma quanta importanza diamo alla fiabe oggi, quando pare che non ci sia più il posto né il tempo di sognare?
A tentare di rintracciare una risposta a un simile quesito è stato lo stesso Celestini, che ha scavato nel passato – non tanto remoto – della letteratura italiana, tirando fuori dal cilindro proprio Italo Calvino che, oltre ad anni di ricerca, alle fiabe del nostro Paese ha dedicato addirittura un’opera. Lo scrittore, sottolinea Celestini, affermava che le fiabe sono ‘il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che è appunto il farsi di un destino: la giovinezza’. Le fiabe, continua il regista, “raccontano qualcosa di molto concreto: in ‘Pelle d’Asino’, ad esempio, di fatto viene rappresentata la violenza domestica”. Molti grandi autori, come Andersen, i fratelli Grimm e Perrault, hanno consacrato intere esistenze a un meticoloso lavoro di raccolta e trascrizione delle fiabe, che fino al loro rilevante intervento non erano altro che racconti popolari tramandati oralmente di generazione in generazione.
Gli autori che intenderanno partecipare al concorso dovranno rispettate un’unica indicazione che, a ben vedere, coincide con l’obiettivo primario del premio: le opere non dovranno mai perdere di vista le coordinate pedagogiche e magiche della favola, “declinandole secondo le regole dei nostri tempi. Chiediamo ai concorrenti di spiegarci che cosa significhi ancora la magia nella nostra realtà di oggi in cui le cose si rincorrono tanto velocemente che è difficile stare al passo con quello che succede. Chiediamo a chi parteciperà di stupirci e di stupire qualunque lettore”, come ha spiegato Pischedda.
E ora, narratori di fiabe, prendete in mano la vostra penna e regalateci un sogno!
Daniela Lucia