COSENZA, 18 GIU 2012 – Ritmi serrati per il festival “Improvviseazioni”giunto al giro di boa: sonorizzazioni e suggestioni vivide tra i cubi della cittadella universitaria di Arcavacata ancora per altri dieci giorni. Fino al 25 prossimo appuntamenti musicali, laboratori di formazione a partecipazione gratuita, movimenti estemporanei per chiunque volesse scollarsi l’afa di questi giorni e sentirsi addosso il frizzante dei brividi delle note ( e non solo), nelle frescure serali. Gesto e jazz, percussioni e parole, goliardia e leggerezza gli ingredienti vincenti d’una rassegna destinata a diventare un appuntamento fisso dell’estate nell’area urbana. L’evento imminente è il concerto del chitarrista Massimo Garritano al teatro cams domani dalle 21.00: “Solo ma non solo”, composizioni originali e riletture di musiche tra gli autori preferiti del noto artista cosentino. Alternando momenti di composizione estemporanea. Successo di numeri e gradimento per gli eventi andati in scena, a due settimane dal via, tra piccolo teatro, teatro auditorium e teatrino del cams. Alla massiccia partecipazione ha fatto da corollario una diffusa sensazione di godimento. Se non altro per l’originalità delle proposte, a tenere fede alle intenzioni degli organizzatori di iniettare in un territorio già fervido di offerte culturali qualcosa di innovativo, di diverso, di “libero”. E non sono mancati gli ospiti d’alto rango. Tra cui il coreografo e danzatore Giorgio Rossi, all’apice dei palcoscenici internazionali, in scena venerdì scorso sulle tavole del teatro auditorium a vivificare, tramite il linguaggio poetico del corpo danzante, le composizioni musicali dell’ Or Che Strana, un collettivo di 50 tra musicisti, vocalist, performer e teatranti, diretti dal maestro Nicola Pisani. Un’esibizione di altissimo livello, dai commenti dei partecipanti. Ebbri dell’osmosi tra ritmi, suoni, visionarietà, liberazione espressiva, e calco sapiente della struttura d’allestimento. Qualche giorno prima l’onirismo panico di Debussy, l’impressionismo di Casella, la passione del tango argentino trasmigrato dai flauti di Daniela Troiani e le suggestioni del jazz ne “l’improvvisazione al contrario”, al teatro auditorium fino a notte fonda. Auditorium trasformato in un jazz club, dove è stato (e sarà) possibile godere delle musicalità sincopate sorseggiando un bicchiere a socializzando amabilmente. Gran finale con il multi percussionista Leon Pantarei e la sua formazione Omparty, tra la più apprezzate d’Italia nel genere e il laboratorio di gesto/suono con Mariella Celia. Per tutti i gusti. Improvvisando.