Cosenza, affascina e convince il Progetto More

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COSENZA – Tre giorni intensi di appuntamenti artistici hanno scandito il Focus Calabria del Progetto More, ideato e diretto da Scena Verticale, articolato su un programma di dieci rappresentazioni, con trenta artisti coinvolti. Le performance sono state ospitate al Castello Svevo, location principale di questa full immersion, trasformato in una piccola cittadella dello spettacolo, e al Teatro Morelli. La rassegna ha attirato l’attenzione e destato la curiosità anche degli studenti dell’Università della Calabria: sei quelli che hanno lavorato come supporto allo staff tecnico e organizzativo del Focus Calabria e tre quelli partecipi come giovani aspiranti giornalisti, due dalla redazione del Gr di Ponte Radio Unical e uno dalla tastata Fatti al Cubo. Anche fuori regione il Progetto More raccoglie l’entusiasmo dei più giovani, come Roma Tre Radio dell’Università di Roma Tre che ha seguito a distanza la rassegna, a testimoniaropera-aperta-nino-raccoe l’ulteriore sviluppo del percorso di audience devolepment al quale Scena Verticale lavora da anni. «È stata una vera e propria festa del teatro calabrese – commenta Settimio Pisano, direttore organizzativo di Scena Verticale – Abbiamo raggiunto il
nostro obiettivo, raccogliere il bisogno forte di confronto tra artisti. Non volevamo fare la solita rassegna di teatro ma qualcosa che avesse un significato importante per gli artisti. È stata una bella vetrina per il panorama teatrale calabrese che ha presentato quanto di più interessante il territorio propone e i critici intervenuti hanno riscontrato una grande capacità da parte delle compagnie ospiti a mettersi in gioco. Per questo progetto abbiamo deciso di utilizzare la formula del festival, perché corrisponde alla nostra vocazione artistica, al nostro modo di lavorare e di fare teatro. Ci interessa, infatti, creare iniziative che possano far partecipare tutti, artisti, pubblico, giornalisti e in più spazi della città. Ce ne sono tanti teatrali e teatrabili come il Castello».

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