Cosenza, alla Civica la catalogazione digitale delle Cinquecentine

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COSENZA – E’ partito, alla Biblioteca Civica di Cosenza, il progetto di catalogazione informatica di tutti i volumi antichi risalenti al Cinquecento. Il progetto cataloga volumi che prima erano segnalati soltanto nei cataloghi cartacei, per cui per averne notizia era necessario consultare lo schedario della Civica recandosi fisicamente nella sede. Da adesso, invece, sarà sufficiente consultare il catalogo regionale o quello nazionale di SBN per conoscere l’intero patrimonio delle pubblicazioni risalenti al 1500. Immettere le schede di catalogo nel sistema regionale e nazionale, significa ritrovarle poi in tempi brevi anche nei grandi motori di ricerca europei. Nel 2007 era stato avviato un primo lavoro di catalogazione informatizzata delle Cinquecentine poi interrotto. Oggi la direttrice della Biblioteca Anna Viteritti ha inteso riprendere tale progetto, al fine di completarlo e renderlo disponibile a tutti gli utenti. Il progetto in corso, si sta realizzando grazie al contributo fondamentale della Fondazione Carical, presieduta dal professor Mario Bozzo.

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Il fondo volumi antichi e rari della Civica ha una consistenza di diverse migliaia di volumi, dei quali oltre 1500 sono edizioni del Cinquecento. Le Cinquecentine rappresentano la cultura di un’epoca importantissima per la storia di Cosenza, e conoscere questa cultura aiuterà a comprendere quale sia stato il patrimonio librario che permise lo sviluppo dell’Accademia Cosentina, del pensiero di Telesio, di Campanella e di altri autori di valenza europea.

La catalogazione in atto renderà visibili le edizioni più disparate: quelle che provengono dall’Accademia cosentina e dai monasteri e conventi del cosentino, come quelle che sono state acquistate fuori Cosenza, soprattutto sul mercato delle botteghe antiquarie di Napoli, edizioni con testi religiosi (commentari biblici, vangeli), edizioni dei maggiori poeti italiani (per esempio una copia di un’edizione dell’Orlando Furioso stampata a Venezia nel 1580, con frontespizio e testate colorate a mano), esemplari con poesie aggiunte sui margini dai lettori e persino note che ammoniscono a non rubare il libro.

Non mancano poi, oltre a quelle di Bernardino Telesio, testi di autori calabresi, primi fra tutti i bei volumi ricchi di diagrammi e incisioni con le opere di Gioacchino da Fiore, per esempio il Liber concordie Noui ac Veteris Testamenti stampato a Venezia nel 1519 e l’Expositio in Apocalipsim del 1527.

Il catalogo online costituisce un servizio per tutti gli utenti, perché rende accessibili i volumi sia al pubblico locale (che in questo modo può valutare il patrimonio presente nella propria città, eseguendo interrogazioni per autore, titolo, parola chiave e così via) sia al pubblico internazionale (che può utilizzare i dati per ricerche e per conoscere meglio la storia della Calabria. Per capire l’importanza di questa catalogazione, basti pensare che prima di questo lavoro, se uno studioso avesse compiuto una ricerca sulle Cinquecentine con opere di Bernardino Telesio possedute dalla Civica di Cosenza, non avrebbe trovato nulla, come se la Civica non ne possedesse. Occorreva risalire agli articoli scientifici, benemeriti ma noti solo agli specialisti.

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