COSENZA – Riparte la stagione 2016/2017 del Progetto More, ideato e diretto da Scena Verticale in partenariato col Comune di Cosenza, il MiBACT e la Regione Calabria. Per l’occasione è stato allestito un mini festival autunnale per presentare la nuova stagione teatrale, concentrato nelle giornate 21, 22 e 23 ottobre. Si tratta di Focus Calabria, una manifestazione dedicata ad artisti e compagnie provenienti da tutta la regione, ma anche residenti al di fuori, purchè di origini calabresi. Nei tre giorni previsti si susseguiranno spettacolo, ma anche letture sceniche, incontri, dibattiti. Non è una novità per il More, basti pensare alla vetrina Calabria del 2013 e la trasformazione, nel già più lontano 1999, da Compagnia teatrale ad attività culturale attenta alle proposte teatrali calabresi. Del tutto nuova è, invece, la location stessa del Focus, cioè il Castello Svevo di Cosenza, con il ritorno alla cornice consueta del Teatro Morelli solo per l’ultimo spettacolo in programma. «Per tre giorni – ha spiegato il direttore artistico Dario De Luca – vogliamo trasformare il Castello di Cosenza in una piccola roccaforte teatrale, luogo di visione, con 10 appuntamenti tra spettacoli, performance e letture sceniche, ma anche luogo di confronto e perché no di incontri conviviali».Questi ultimi saranno altresì arricchiti dalla presenza di un osservatorio composto da tre critici nazionali: Graziano Graziani (Radio3 Rai, Rai 5, minima&moralia), Sergio Lo Gatto (TeatroECritica) e Nicola Viesti (Hystrio). «È un confronto sul sistema teatrale calabrese – prosegue De Luca – che spesso facciamo tra di noi, concentrandoci sulle implicazioni politiche; questa volta vogliamo dare un quadro del sistema teatrale calabrese a livello artistico-culturale, in modo che ognuno dopo possa fare la sua riflessione». È per tale ragione che gli incontri in programma tra osservatorio critico e compagnie saranno aperti al pubblico, nell’ottica della condivisione tra scena e platea, tra teatro e città, rendendo continuativo il percorso di audience development che vuole avvicinare lo spettatore alle poetiche degli artisti coinvolti nella rassegna. Soddisfazione e orgoglio per la ricchezza e articolazione della manifestazione ha espresso Rosaria Succurro, assessore cittadino agli eventi: «Scena Verticale, con professionalità, passione e competenza riesce ogni anno a proporci qualcosa di diverso, che apre a nuovi interessanti stimoli. A noi il compito di far emergere sempre le professionalità e mantenere saldo il legame con il territorio. Vorrei che questa rassegna costituisse anche uno sprone ad approfondire la conoscenza del nostro territorio, vivere il teatro in un luogo che non è quello del teatro può aprire prospettive differenti ed avvicinare anche un pubblico nuovo».
Ricco e interessante il programma previsto da Focus Calabria. La rassegna sarà aperta da “La città e il desiderio”, un percorso interattivo sensoriale, curato da Confine Incerto e Conimieiocchi, alla scoperta della propria città interiore. Un “cantiere di teatro” finalizzato alla formazione di un gruppo di ricerca artistica sul linguaggio dei sensi e sul teatro in spazi non convenzionali. Manolo Muoio porta in scena Rock Oedipus, prodotto da Teatro Rossosimona, un viaggio in bilico tra teatro propriamente inteso e rock, sulle note della Stratocaster di Luca Pietramala, un “deposito perduto di testi, memorie e oggetti-feticcio, precipitato in piccolo-privato-perverso immaginario rock”. Ernesto Orrico e Massimo Garritano presentano “La mia idea. Memoria di Joe Zangara”, il racconto in prima persona del piccolo emigrante calabrese giustiziato per aver attentato alla vita del presidente Roosevelt. Saverio Tavano porta in scena “Formiche”, sul tema della solitudine dell’anima, dell’alienazione. Teatro ,della Maruca presenterà in prima nazionale “Il servo di Amleto”, un’indagine sul passaggio da un’epoca all’altra in cui il teatro di prosa si incontra con l’arcaico teatro di figura. Nino Racco va in scena con “Opera aperta – in memoriam Rocco Gatto”, mugnaio della provincia reggina vittima della ‘ndrangheta. Scena Nuda presenta “Un vecchio gioco”, uno spettacolo che indaga la natura dell’uomo e la sua innata indole votata alla violenza, in un’alternanza continua tra mondo quotidiano e mondo visionario.
Oltre a tali spettacoli, sono previsti anche due work in progress. Tra questi, “L’incidente. Io sono già stato morto” dell’attore cosentino Francesco Aiello, che racconta l’ipocondria di un ansioso patologico. Il secondo è “Tette – Mastoplastica elementare” della Compagnia Ragli che vuol essere uno sguardo sulla attuale dimensione estetica del cibo.
Chiuderà la rassegna la Compagnia Arciere con la prima nazionale di “Francesco e il Re”, con testo di Vincenzo Ziccarelli e messo in scena da Adriana Toman. Il re Luigi XI, dopo aver ben governato e resa forte la Francia, non si rassegna a lasciarsi consumare dalla malattia e invoca l’intervento di Francesco di Paola, già noto per le sue doti taumaturgiche e per aver compiuto dei miracoli.