COSENZA (CS) – Stregati dalla luna! E come non esserlo di fronte a tanta bellezza. La malìa viene dal cielo ed ha proprio le sembianze della luna, quella alla quale è avvinghiata una danzatrice di bianco vestita che volteggia sopra le teste delle migliaia di spettatori rapiti che hanno partecipato alla gran festa inaugurale del Planetario della città di Cosenza.
L’opera allunga la serie delle realizzazioni del Sindaco Mario Occhiuto che ieri sera ha tenuto a battesimo questo autentico gioiello non solo architettonico, ma che diventa simbolo di una crescita culturale sul fertilissimo terreno della divulgazione scientifica. La nuova struttura, che sorge nelle immediate vicinanze del Ponte di Calatrava, è stata inaugurata alla presenza della Vice Presidente della Camera dei deputati Mara Carfagna, madrina d’eccezione dell’evento, insieme all’On.Jole Santelli, Vice Sindaco e Assessore alla cultura del Comune di Cosenza. A condurre la serata, la giornalista Iole Perito, portavoce del Sindaco Occhiuto.
Il Planetario, intitolato all’astronomo cosentino del 1500 Giovan Battista Amico, pioniere dell’astronomia moderna e anticipatore del realismo fisico-matematico di Galileo Galilei, è dotato di un sistema di proiezione tra i più avanzati attualmente in Italia e tra quelli più all’avanguardia, sia in Europa che nel mondo.
Lo ricorda il Sindaco Mario Occhiuto nel suo intervento prima del taglio del nastro: «la lente Zeiss del proiettore Starmaster è simile a quella del planetario di New York». Riconoscendone poi il valore per la comunità. «Opere come il Planetario – ha rimarcato il Sindaco Occhiuto – non sono soltanto opere fisiche perché non migliorano solo la città, ma migliorano e miglioreranno ancora di più la vita dei cittadini che nella città vivono».
Poi ringrazia tutti i presenti: le autorità civili e militari, la giunta (presente al completo) i dirigenti, con una menzione speciale, più che meritata per quanto è riuscito a fare, per Giampaolo Calabrese, dirigente del settore Cultura, e poi i collaboratori, i dipendenti comunali, lo studio Monestiroli che ha progettato il Planetario e che ieri era presente con l’architetto Tomaso Monestiroli, il dirigente del settore Infrastrutture del Comune Ing.Francesco Converso e il direttore dei lavori, l’architetto Egidio Arnieri, i consiglieri comunali. Nel lungo elenco Occhiuto ricorda chi ebbe l’idea primigenia del Planetario, il prof.Franco Piperno, «un’idea portata avanti – dice ancora Mario Occhiuto – dal Sindaco Giacomo Mancini». Citazioni per le imprese e le maestranze e i tecnici del Comune. Il Sindaco rimarca poi l’accordo con l’Università della Calabria e con il Dipartimento di Fisica guidato dal Prof.Vincenzo Carbone. Già dalla prossima settimana partiranno le prime lectio magistralis con i docenti e i ricercatori dello stesso Dipartimento con cui il Comune di Cosenza ha avviato, per questo nuovo presidio culturale, un proficuo rapporto di collaborazione. Di particolare prestigio il Comitato scientifico che affiancherà il Comune nella definizione delle attività e nel quale spicca la figura dell’astrofisica di fama internazionale Sandra Savaglio.
Con l’ausilio di un maxi schermo collocato alla destra del Planetario, il Sindaco Occhiuto passa in rassegna le opere che saranno realizzate da qui a breve: la Piazza-anfiteatro intitolata all’astrofisico e cosmologo britannico Stephen Hawking «che – dice Occhiuto – potrà essere utilizzata dalle scuole e dagli studenti per organizzare e promuovere spettacoli e che collegherà il planetario con il vicinissimo Ponte di Calatrava». Quindi elenca le opere che consentiranno la navigabilità del fiume anche queste già appaltate e che a breve inizieranno e la Piazza Belvedere, progettata sempre da Calatrava. «Questa era una zona emarginata e abbandonata e dove c’erano le baracche abusive dei rom abbiamo creato le condizioni per rigenerarla». E ricorda la lettera che qualche giorno fa gli ha scritto un ragazzo di quei tempi, che oggi ha 35 anni, e che abita ancora qui. «Nella lettera – dice il Sindaco – mi ha scritto che si vergognava di portare gli amici a casa. Ora, finalmente si sente orgoglioso di essere cosentino, di appartenere a questa città e di vivere a Gergeri. Questa – conclude il Sindaco Occhiuto – è un’occasione per la città e per il turismo e una nuova tappa di quel modello di sviluppo e crescita del territorio volto a valorizzare le nostre radici e le nostre identità culturali, facendone una ricchezza”. Subito dopo il Sindaco, la benedizione dell’Arcivescovo di Cosenza, Mons.Francescantonio Nolè, preceduta da alcune parole di particolare profondità: il Signore è contento quando l’uomo mette a frutto i doni che ha ricevuto da lui. Le opere che sono qui intorno sono doni che il Signore ha dato a ciascuno di noi. Metterle a frutto è un dovere. Questo progresso scientifico ci fa entrare nel mistero dell’Universo. Che per noi cristiani e credenti è un’opera creativa di Dio talmente perfetta che nessuno mai potrà entrare in questa perfezione se non contemplarla, ringraziandolo». E completa la sua benedizione scegliendo opportunamente il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, primo componimento italiano di allora, del 1224, e scritto da Francesco d’Assisi in una notte stellata, quando era in crisi perché i frati non seguivano quello che lui aveva detto e voleva fare, in modo particolare la povertà. E allora si rivolse al Signore indirizzando il suo sguardo al cielo e alle stelle.
Ora la festa può cominciare. E lo spettacolo multimediale di rara bellezza visiva e di particolare raffinatezza, Un passo. Sognando la luna, suscita, nelle migliaia di persone che non hanno voluto in nessun modo mancare all’evento, un mix di emozioni, indotte dalla magia della luce, dagli acrobati e danzatori aerei della compagnia dei Folli (gli stessi di “Matera, capitale europea della Cultura 2019”) e da un finale tutto pirotecnìa ed effetti speciali curato da Parente Fireworks Group nel cui palmares ci sono altri eventi di peso come il concerto di Vasco Rossi a Modena Park e la cerimonia di chiusura di Milano Expo 2015. Prima del taglio del nastro, il prologo quasi felliniano, con l’acrobata (una sorta di Pierrot lunaire) appesa alla luna danzante, in andirivieni continuo tra il Planetario e il vicinissimo Ponte di Calatrava, a ricordare i 50 anni dello storico sbarco di Armstrong ed Aldrin del 1969. E’ il momento che dà l’abbrivio alla visita interna con altri danzatori aerei, in una mescolanza di teatro e musica che allunga ancora la magia di qualche ora, con una processione di visitatori che continua ancora fino a poco prima della mezzanotte, grazie ad una organizzazione che ha saputo gestire ordinatamente i flussi verso la struttura garantendo le migliori condizioni di sicurezza. A questo proposito il Sindaco Occhiuto ha voluto ringraziare tutte le forze dell’ordine, la Polizia Municipale (con una menzione particolare per l’Ispettore Giacomo Fuoco), l’Associazione Nazionale Carabinieri e, infine, anche l’ENS (Ente Nazionale Sordi) che, attraverso un’interprete, ha consentito ai non udenti di seguire tutta la cerimonia di inaugurazione.