PARAVATI (VV) – Oggi la Calabria è in festa per il suo patrono: san Francesco di Paola, un grande santo. Un santo che forse gli stessi calabresi non conosciamo pienamente, perché spesso si fa l’errore di racchiudere i santi nei miracoli, quei segni eclatanti e tangibili che però sono solo un fascio della luce piena dei santi.
Da San Francesco di Paola a Madre Natuzza di Paravati
Un santo a cui Natuzza, di cui si aprirà sabato 6 aprile a Paravati il processo di beatificazione, era molto legata già da piccola. Sappiamo infatti che un giorno “nel paese dove il sole scalda già al mattino, tra la povertà che non manda a scuola”, mentre era sola in casa si presentò alla porta un monaco di alta statura e dagli occhi luminosi. «Noi siamo poveri, non abbiamo neppure il pane», gli disse la piccola Natuzza facendogli vedere la dispensa vuota, ma il monaco le sorrise presentandosi come San Francesco di Paola. Un legame che da quell’incontro divenne sempre più forte, tanto che Natuzza lo chiama “amico mio” e da buoni amici tanti sono anche i rimproveri che vicendevolmente non si risparmiano! Scrive a riguardo don Pasquale Barone, per molti anni parroco a Paravati: «Amici sempre fedeli, ma anche capaci di “litigarsi”. In definitiva sono uomini veri e pertanto ci rivelano una loro spiccata personalità che ce li fa sentire più vicini, senza alcuna ombra di turbamento per il nostro spirito attento a discernere le cose di Dio».
San Francesco di Paola e Mamma Natuzza sono dunque due figure di santità della nostra terra, tra di loro lontani nel tempo, ma vicini nella carità, nelle fede e nella speranza, che in epoche diverse hanno testimoniato in Calabria l’Amore, “parlando di un Luogo stupendo che dista un colpo di ciglia”.
La dedica dei Kantiere Kairòs
È molto significativa perciò la vicinanza del giorno dell’avvio del processo con la festa liturgica di San Francesco di Paola, e non a caso, proprio oggi, la christian rock band cosentina, Kantiere Kairòs, ha pubblicato su youtube la canzone contenuta nel loro secondo album e dedicata a Natuzza, “cuore traboccante di purezza e fede che riscrive i confini del normale”. È un lyric video che dà la possibilità di leggere bene il testo, dettagliatamente descrittivo che non lascia indifferenti, guardando con delle immagini dall’alto “la grandezza delle cose” che necessariamente ridimensiona anche i nostri difetti (questo il link: https://www.youtube.com/watch?
E la folla di fedeli prevista sabato alla spianata di Villa della Gioia per la celebrazione eucaristica e l’insediamento del Tribunale Diocesano (che sarà trasmessa in diretta dalle 17 anche su Tele Padre Pio), conferma che Mamma Natuzza è “una porta aperta che invita a tornare a pregare, insieme”. Finalmente.