“Dal Castello alla fertile Valle…”. Il prossimo 26 settembre alla Confluenza dei Fiumi l’opera teatrale di Luigi D’Elia

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La Confluenza dei Fiumi Crati e Busento, luogo carico di leggendarie suggestioni e ricco di storia, dove comincia l’abbraccio con la città antica e dove Cosenza inizia a disvelare la sua “grande bellezza”.foto2
E quella confluenza ridiventa protagonista assoluta di un allestimento teatrale, “un’opera” la definisce chi ne è ideatore ed artefice, 17 anni dopo quella che fu una prima felice sperimentazione che sono ancora in molti a ricordare.
Era il 1998 e quell’immarcescibile passione per la lirica, la musica, il canto, la creatività all’ennesima potenza che ha solleticato e scandito da sempre l’inventiva di Luigi D’Elia, intellettuale cosentino, notissimo in città per il suo atelier di moda dal quale sono transitate donne elegantissime e che venne visitato, diverso tempo fa anche da Marta Marzotto, diede alla luce uno spettacolo denso di fascino e di eleganza.”Ognuno a suo modo ricovera in un viaggio l’esigenza di ripercorrere i propri luoghi, le proprie memorie, le proprie storie – così spiega D’Elia la genesi del suo nuovo progetto che ricalca in qualche modo il memorabile “Sposalizio delle Acque” messo in scena nel ’98, un’idea che il regista cosentino partorì e realizzò a quel tempo insieme a Gabriella De Falco del Laboratorio “Cosenza che vive”.
Ora D’Elia ritorna sui suoi passi ed ammette che a condurlo nuovamente sulla confluenza dei fiumi è stato da un lato il concatenarsi di alcune fortuite circostanze, dall’altra, forse, l’esigenza di riappropriarsi di quei luoghi con i quali mantiene un rapporto visceralmente insopprimibile. Ma è nel giugno di quest’anno che l’idea di ripercorrere teatralmente e scenicamente quei luoghi si concretizza, quando D’Elia incontra al Castello Svevo, in occasione della sua riapertura, gli Assessori del Comune di Cosenza Rosaria Succurro e Carmine Vizza che lo sollecitano a progettare per la città un allestimento.
Ora quel progetto sta per vedere la luce. E’ l’opera teatrale “Dal Castello alla fertile Valle e dalla fertile valle al Castello”, in programma sabato 26 settembre, alle ore 19,30, alla Confluenza dei fiumi Crati e Busento. Il soggetto, la sceneggiatura, l’allestimento e la regia sono di Luigi D’Elia. Interpreti principali Assunta Cosentino e Luigi Caputo. Nel cast artistico anche Roberta D’Elia. Gli interventi canori sono affidati ai tenori Stefano ed Andrea Tanzillo, mentre al pianoforte sarà impegnato Andrea Bauleo,  giovane ed interessante  pianista cosentino, già affacciatosi con successo e apprezzamenti  sulla scena concertistica nazionale e vincitore di numerosi concorsi.
Il regista e couturier Luigi D’Elia ha poi in serbo una donazione per la città di Cosenza. E’ alle battute conclusive, infatti, la realizzazione, da parte sua, di due costumi particolarissimi che consegnerà formalmente al Sindaco Mario Occhiuto perché siano custoditi in una teca del Castello Svevo. Il primo, di foggia maschile, presenta un ricamo sul dorso raffigurante il logo della città di Cosenza. L’altro, di foggia femminile, dal nome “Cosenza città nuova”, ha, sul davanti, un ricamo che raffigura il Castello, il Duomo e la Casa delle Culture e sul retro la Confluenza dei Fiumi tra due quinte naturali: la Cupola di San Domenico e il Campanile di San Francesco di Paola.
Allo spettacolo “Dal Castello alla fertile valle…” di sabato 26 settembre parteciperanno, in veste di figuranti, anche moltissimi cosentini. “I cittadini di Cosenza – spiega ancora Luigi D’Elia – ritornano protagonisti insieme a noi, dopo lo spettacolo del 1998 e si ritroveranno, in palcoscenico, in un contesto spazio- temporale che evoca i luoghi della nostra giovinezza, le colline della città rivestite di ginestra, le montagne della Sila, la Calabria di Norman Douglas e “quello speciale profumo, odore di cisto disseccato e di altre piante aromatiche  da lui descritto che si diffonde come una musica”.

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