Cosenza – L’amore per la propria terra natia è un legame che difficilmente si riesce a spezzare, è una scia di profumo dolce e allo stesso tempo acre che ti avvolge la pelle, è un mucchio di sassolini che, come in Pollicino, tracciano la via del ritorno, è un filo invisibile che si allenta per farti andare via ma che si può anche restringere per farti ritornare. L’amore per la propria terra è un sentimento primordiale, magnetico ed indissolubile; ogni volta che parti pensi già al momento in cui potresti ritornare ed è ciò che accade anche al coreografo Fabrizio Costa ormai romano d’adozione ma con la sua Cosenza disegnata nel cuore.
Ogni anno Fabrizio ritorna lì dove tutto è cominciato, dove la sua passione è sbocciata e per poi essere coltivata, lì dove il suo incedere si è trasformato in danza, lì dove il suono si è trasformato in ritmo, passione, sudore.
Dopo il successo riscosso l’anno scorso con lo spettacolo Glee anche quest’anno Fabrizio Costa ha deciso di ritornare alle sue origini per condividere con la famiglia, con i compagni di “sbarra” e con gli amici di sempre la sua nuova produzione dal titolo “Dancebook (A social experience)”, uno spettacolo che a Roma ha riscosso già enorme successo e che, per “brindare” al rimpatrio, è stato allungato di quasi 20 minuti.
Sabato 16 febbraio, alle ore 20,30, il sipario del teatro dell’Acquario si aprirà e le sue “tavole” saranno calcate dalla compagnia Millennium Dancegroup fondata nel 2008 dallo stesso Fabrizio Costa e da Davide Zimei; 13 baldi giovani porteranno in scena la “danza del nuovo millennio” tra musiche di Lady Gaga, Elisa, Coldplay, Muse, Massive Attack, Fun, Duran Duran e Lana Del Rey. I ballerini si “dimeneranno” sul palco a colpi di jazz, modern, video dance, funk e cercheranno di scaldare il pubblico con il proprio brio, la propria grinta e la ricercata presenta scenica.
Dancebook è un rimando palese a Facebook e all’ormai assente privacy, è uno spettacolo che mette in musica e in danza un nuovo mondo virtuale che spesso va a cozzare con quello reale; è un nuovo mondo dominato spesso dalla superficialità, dall’indecenza, dall’illusione, dall’identità fittizia; facebook è una piazza pubblica, virtuale dove ogni stato è di tutti e di nessuno, dove ogni utente si sente in dovere di condividere con i propri “amici” le tappe che definiscono la propria giornata.
L’amicizia ormai è una questione di click e l’amore una questione di cambio di stato diventando così la somma dei post, dei pensieri, delle canzoni dedicate e forse mai ascoltate, è un passaggio continuo ed altalenante da single ad impegnata, spostata, separata, divorziata, vedova; la giornata trascorre così tra un “mi piace” e un “non mi piace più”, tra un commento e una condivisione. Dancebook è dunque una provocazione, uno spettacolo che vuole spingere a riflettere e a rivalutare la propria posizione.
Fabrizio Costa e la sua compagnia cercheranno dunque di portare in scena un mondo a cui è semplice connettersi ma da cui è difficile tirarsi fuori; un mondo dietro cui ci nascondiamo per essere più forti ma che in realtà ci rende deboli protagonisti di una vita che non è la nostra, una vita che dipende da uno schermo e che si oblia nel momento in cui la luce del proprio computer inizia ad affievolirsi.
Annabella Muraca