RENDE (CS) – Antonio Dimartino taglia in due il TAU con la sua voce ed i suoi testi. L’essenzialità dello spettacolo che dà spazio alla musica, vera e unica protagonista della serata non solo con il cantautore siciliano.
Auditorium curioso e soddisfatto di ascoltare questa particolare voce del panorama musicale italiano.
Dimartino nei suoi testi racconta scorci di vita quotidiana, sentimenti non corrisposti, politica e democrazia non solo in accezione stretta. “Lo stato ha chiuso l’amore in un decreto ministeriale” così il cantautore nella sua “Feste comandate” incastra la scarsa sensibilità di uno stato assente con la sfera sentimentale umana. “Afrodite” è il nuovo album di Dimartino, pubblicato a gennaio 2019 ha già riscosso successo nel panorama indie-pop e non. Manda in visibilio il TAU con uno dei successi della sua ultima creazione, “Giorni buoni” la quale conta sulla piattaforma digitale Spotify più di duecentomila ascolti. Introduzione da pelle d’oca quella riguardante “Daniela balla la samba”: una pseudo allucinazione di una donna vista una notte ballare a tempo di musica sudamericana.
Coinvolgente e toccante, viene impreziosita nel live da un ospite che dalla prima fila del teatro si impadronisce di microfono e scena: Brunori Sas.
Noto ai più per il suo ampio bagaglio musicale, Brunori è approdato anche a Sanremo quest’anno, come ospite, in coppia con i The Zen Circus. Sicilia e Calabria in un’unica canzone, un mix meridionale che rievoca la tradizione cantautorale di Battiato da un lato e di Rino Gaetano dall’altro.
Scenografia minimal ma d’effetto con i led policromi a tempo di musica.
Spazio alla musica con “Cuore intero” che viene cantata da Dimartino, accompagnato al Sax da un compositore di Cosenza: Mirco Onofri. Da serate come quella del TAU si evince che il cantautorato italiano non è ancora decaduto come si potrebbe pensare, anzi. E’ ancora una solida realtà che viaggia accompagnata da un vento mediterraneo che lambisce i cuori degli ascoltatori di Dimartino. Il meridione riparte dalla musica essenziale, da fotografie di vita ingiallite ma sempre attuali. Le canzoni cantautoriali necessitano di dedizione all’ascolto, forse è proprio per questo che Dimartino, Brunori e tanti altri meridionali ripartono dalla musica: analogamente alla dedizione all’ascolto per il cantautorato, questa dovrebbe verificarsi nelle istituzioni, spesso sorde e indifferenti.
Menzione d’onore all’innovativo Naip, il quale riscalda la platea dell’UniCal a suon di musica elettronica e loop infiniti. Pieno di energia e di ironia conquista subito l’Auditorium. Un trampolino di lancio per un futuro diverso nella musica italiana.
Antonio Guarascio