“Diario di una vecchia checca”, il libro scandalo di Nino Spirlì

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COSENZA – Venerdì 11 aprile 2014 17.30, alla libreria Ubik di Cosenza in via Galliano 4 , si terrà la presentazione del libro dello scrittore e autore televisivo Nino Spirlì dal titolo “Diario di una vecchia checca”, Minerva Edizioni.

Dopo un anno dall’ultimo incontro a Cosenza, il ritorno!

In Italia e in Europa è già cult!

L’ideatore di format TV e soggetti cine-televisivi (“La Fattoria”, “Né con te, né senza di te” e “Forum” tra gli altri), ripropone il suo libro-scandalo, il suo libro-verità.

“Sono Vivo – afferma Nino Spirlì – E racconto i ricordi, attraverso la curiosità dell’ultimo amante amato. Dai primi incerti traghettamenti sessual-sentimentali di gioventù, alle briglie sciolte della maturità… Fino alla sfrontata ingenua autoironia di oggi”.

Interverranno Marco Marchese (Segretario Associazione “Certi Diritti Calabria”), Giovanna Vingelli (“Direttrice Centro Women’s Studies Milly Villa UNICAL”) e Andrea Gargano (Associazione “Certi Diritti Calabria”)

 L’incontro sarà moderato dal giornalista de “ilGiornaleOFF” Antonio Sergi.

 Sarà presente l’autore.

 Un racconto spietato di un uomo romanticamente spietato. Una fotografia a luce naturale di trent’anni di vita realmente vissuta senza pregiudizio, tra sesso, famiglia, preghiere, lavoro, televisione, teatro e tanto sentimento. Un Diario da leggere tutto d’un fiato, come del resto è stata vissuta la vita di Nino Spirlì, che si ribella al luogo comune che le “checche siano volutamente perfide”.

“Ne abbiamo passate di cose tristi, noi vecchie checche” – scrive Spirlì – “Ne abbiamo ricevute di coltellate, noi vecchie checche. Ne abbiamo versate di lacrime, noi vecchie checche. Ne abbiamo subiti di torti, noi vecchie checche. E, se oggi indossiamo camicie dai colori sgargianti, ci pavesiamo di collane, bracciali ed anelli, sfoggiamo sciallesse e stole improponibili, ci zavorriamo con tonnellate di ori ed argenti, è solo perché sappiamo ridere di noi stesse, noi Le Vecchie Checche. Perché abbiamo imparato l’autoironia, dopo l’ironia, e prima della perfidia… Le Vecchie Checche sanno! Come il Profeta Isaia, l’Evangelista Marco, San Giovanni dell’Apocalisse, Copernico, Nostradamus e la Madonna di Fatima! Sanno, perché sanno vedere. Senza guardare.

Non ne hanno bisogno. Sentono con gli strati più sottili, quelli nascosti agli sciocchi. Vedono col mistero. Anche quello della fede. Non hanno bisogno di tonache consacrate o di master universitari. Vedono col cuore dell’anima. Coscienti di esserlo, un’Anima. E combattono, dal primo all’ultimo giorno della loro esistenza. Contro la bugia, l’ipocrisia, la menzogna, contro il tradimento; perché non sanno mentire, non sanno fingere, non sanno tradire…

Sono solo cattive per destino. E vivono la loro e della loro cattiveria. Tanto cattiva da diventare una buona cattiveria e quindi, filosoficamente, la bontà.”

MIner”E arriva un giorno in cui decidi che quella vita che hai vissuto senza progettarla, ma, anzi, ingoiandola e rendendola senza truccarla mai, deve essere conosciuta. La tua vita. Nella quale gli Altri sono stati accolti, ospitati e onorati. Sempre. Anche quando hanno invaso, armati di se stessi e della propria natura, pensando di lasciare al loro passaggio solitudine e disperazione”.

 

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