SIMERI CRICHI (CZ) – Si è conclusa nei giorni scorsi, presso la storica piazza Martiri, la prima rassegna artistico-culturale dal nome “Natal’Art”. Organizzata dall’Associazione ONLUS Archeoclub di Simeri Crichi, questa rassegna si è posta come obiettivo la possibilità di scoprire e riscoprire talenti, ma anche mestieri e risorse artistiche in generale, in occasione anche del tradizionale Presepe Vivente.
Numerosi sono stati gli apprezzamenti riguardanti sia le opere esposte che lo stesso allestimento, reso possibile grazie alla creazione di particolari “totem” di cassette della frutta riutilizzate in una prospettiva ecologica e creativa. La cittadinanza tutta e i visitatori occasionali, giunti a Simeri Crichi per l’occasione, hanno recepito il messaggio di questa rassegna innovativa: vivere un “open space” con passeggiate e soste appaganti tra l’arte, la fotografia e l’artigianato, che hanno reso meno aulica e alla portata di tutti la ricchezza artistica nostrana.
“Un originale e prezioso angolo della memoria e delle tradizioni”, così un gradito visitatore ha definito la mostra, semplici parole che danno un senso profondo a tutto il lavoro profuso per organizzare questo evento. Simeri Crichi, infatti, ha coinvolto diversi artigiani e svariati talenti nostrani, pronti e desiderosi di mostrare al pubblico le loro mutevoli capacità senza alcun filtro. A testimonianza del fatto che si può scatenare la curiosità nella società attraverso un dipinto, una foto o un’opera artigianale, la rassegna ha visto il contributo di: Vincenzo Gentile (artigiano per sculture in legno), Elisabetta Citriniti e Alessandra Paone (artigianato in Fimo), Santina Mirante, Annarita Cristiano e Teresa Sica (artigianato-uncinetto), Domenico Nicoletta (presepe artigianale), Anna Itria (bigiotteria tradizionale), Ilario Parentela (dipinti su tela), Franco Totino, Giuseppe Pugliese, Salvatore Madia e Lauretta Russo (fotografia del territorio), Giacomo Catizone, Maria Pia Burgello, Anita Pugliese e Mariarossella Colosimo (disegno e acquarelli).
L’Archeoclub, nonostante il forzato ridimensionamento della rassegna legato a problemi di spazio espositivo rispetto all’idea originaria, si ritiene ampiamente soddisfatto del successo riscosso, che rappresenta comunque un mattone in più sulla strada della valorizzazione del territorio. Appuntamento al prossimo anno, quindi, per dare nuovamente vita a questa arena libera, nella quale è stato possibile distruggere l’ordine apparente, comprendere la profondità o l’essenzialità delle cose, senza perdere di vista la cultura e il sano divertimento.
Antonio Mirko Dimartino