COSENZA – «Dedico questo riconoscimento a tutti i giovani della Calabria in particolare a coloro che con passione e sacrificio, scegliendo di rimanere in Calabria, hanno privilegiato fare impresa in agricoltura. Ringrazio di cuore il Presidente della Repubblica è davvero una grande emozione! Per me e per la Coldiretti calabrese aumenta la responsabilità, continuerò a lavorare per la crescita della mia terra». Questo è il primo commento di Enrico Parisi 28enne di Corigliano Rossano e leader dei giovani della Coldiretti Calabria alla notizia del conferimento, da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo appassionato contributo alla promozione di pratiche di sostenibilita’ sociale, ambientale ed economica.”
«E’ necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far ripartire la Calabria grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità», commenta il neo-cavaliere Enrico Parisi nel sottolineare che «dal Presidente della Repubblica è venuto un chiaro sostegno al sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne e per questo va liberata dal peso della burocrazia che impedisce anche il pieno utilizzo delle risorse comunitarie».
Aceto (Coldiretti Calabria): «Un segno di speranza al termine di un anno difficile»
«Questo riconoscimento – commenta Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria – ci riempie d’orgoglio e di felicità e ottenuto da un nostro giovane dirigente alla fine di un anno difficile rappresenta un segno di speranza. In Calabria – aggiunge – c’è un numero consistente di giovani alla guida delle aziende agricole. E’ in atto un cambiamento epocale con il mestiere della terra che non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è invece – precisa – la nuova strada del futuro per le giovani generazioni. In questi mesi difficili – continua Aceto – i giovani agricoltori hanno continuato a lavorare durante la pandemia nei campi, nelle stalle e nelle attività multifunzionali per non far mai mancare le forniture alimentari. .In questo periodo sono stati anche protagonisti di iniziative di sostegno sociale e di straordinaria solidarietà verso le persone in stato di disagio economico». «La rinnovata attrattività della campagna per i giovani – continua Coldiretti – si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura è diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale – continua la Coldiretti – porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato e più occupati per azienda. E se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato – continua la Coldiretti – sono gli under 40 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione».
«Questo fenomeno – chiosa Francesco Cosentini direttore di Coldiretti Calabria – è destinato nei prossimi anni a consolidarsi quando con la nuova programmazione comunitaria, orientata ad aumentare gli aiuti per l’insediamento, ci potrà essere un ulteriore incremento dei giovani. Questo significherà proseguire nella rivitalizzazione delle aree interne e a mettere un sigillo significativo nel prossimo futuro nel garantire il ricambio generazionale e assicurare una spinta verso l’innovazione tecnologica e nuovi e moderni modelli di impresa agricola».