SPEZZANO ALBANESE (CS) – L’accesso al cibo è un diritto di tutti e la sfida che ci attende per il futuro è quella di produrlo di buona qualità con tecniche sostenibili, conservando la biodiversità. La produzione del cibo con le peculiarità descritte da Vincenzo CURCI nei territori di origine della Calabria è senza dubbio un modo per accogliere questa sfida. La nostra regione è ricca di eccellenze e di biodiversità agricola. Per questo è importante la valorizzazione che mira alla conservazione in situ della biodiversità e riconsiderare la tecnica agronomica e la difesa delle piante in una visione di sostenibilità ambientale.
È quanto ha affermato Luigi GALLO, dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) N.2 Castrovillari e membro del Comitato del Convivium Slow Food Pollino – Sibaritide – Arberia, intervenuto alla presentazione della seconda edizione del volume di Vincenzo CURCI da titolo ALLA RICERCA DEL GUSTO. GUIDA ALLE IDENTITÀ TERRITORIALI DI CALABRIA, ospitata nei giorni scorsi nella sala del Caffè Gelateria Peccati di Gola a Spezzano Albanese.
All’incontro, moderato da Lenin MONTESANTO Fiduciario Slow Food Pollino – Sibaritide – Arberia, oltre all’Autore è intervenuto anche Ferdinando NOCITI Sindaco del comune di Spezzano Albanese.
I prodotti del territorio – ha detto il Primo Cittadino – rappresentano la ragione stessa dell’esistenza delle nostre Comunità. È a partire da questa premessa – ha continuato – che dobbiamo essere tutti protagonisti di una rivoluzione culturale dal basso per riappropriarci, in modo manageriale, della nostra terra. Gli obiettivi – ha concluso NOCITI – sono la commercializzazione, la trasformazione, la creazione di reti e la sollecitazione di tutti i turismi che siamo in grado di attrarre e gestire.
La scarsissima educazione alimentare – ha tra l’altro detto Lenin MONTESANTO – insieme al vuoto di comunicazione interna dei diversi terroir regionali restano le vere questioni aperte e le priorità da governare in Calabria. Il fiduciario territoriale Slow Food ha in fine annunciato, tra i prossimi eventi della Condotta, una tappa finalizzata alla valorizzazione e comunicazione delle principali tradizioni enogastronomiche delle comunità italo-albanesi in Calabria.
Quest’ultimo libro di Vincenzo CURCI – ha affermato GALLO – è opera importante, frutto di un attento studio delle situazioni particolari. Descrive le eccellenze calabresi e, per ognuna, ne indica il territorio di produzione, tecnica di produzione, ne sottolinea l’aspetto culturale, la storia e, in alcuni casi, anche l’aspetto religioso. Viene evidenziato il forte legame che c’è tra prodotto e territorio. Tutto questo – ha continuato – tradotto in termini economici, significa che noi, abitanti di questi territori, possiamo consumare queste eccellenze, attirare turismi, creare opportunità di lavoro, affermare un’agricoltura a basso impatto ambientale, salvaguardare la biodiversità. Non a caso CURCI definisce queste nostre eccellenze dei veri giacimenti gastronomici in grado di generare economia, sviluppo e ricchezza. Questo libro riguarda non solo i prodotti di eccellenza della nostra regione, ma anche le identità territoriali della Calabria. Le eccellenze descritte sono tante dall’Arancio biondo tardivo di Trebisacce al Limone di Rocca Imperiale, dalla Patata della Sila alla Liquirizia, dalla Lenticchia di Mormanno, al Fagiolo poverello bianco e molti altri che, per le loro caratteristiche di biodiversità e di qualità, rappresentano un grande patrimonio per la Calabria. Lo sviluppo economico dei nostri territori – ha concluso GALLO – deve partire necessariamente dalle nostre identità territoriali, da questi giacimenti gastronomici.