Giacomo Mancini e la sua figura di potente uomo politico, ministro della Sanità, dei Lavori pubblici e del Mezzogiorno, dirigente del Partito socialista, deputato della Calabria, è sempre apparsa austera ai più. Per i suoi amici, conoscenti, per i suoi collaboratori era anche un uomo che portava dentro il meridione e capace di grandi slanci di generosità.
Compagno maggiordomo in casa Mancini, edito dalla Luigi Pellegrini, fa emergere un’altra caratteristica del leader socialista, quella di un uomo concreto, sensibile e rispettoso dell’altrui persona. Ce lo racconta Angelo Lo Gullo, attraverso i suoi ricordi vissuti come giovane maggiordomo nella casa romana di Mancini, tra il 63 ed il 64, attraverso la penna di Francesco Kostner.
Il giornalista riesce a riordinare i ricordi di Lo Gullo che raccontano un pezzetto di storia di quel tempo, in maniera a tratti ironica ma sempre pregnante di quel bagaglio culturale sociale ed umano che caratterizzò una fase importante della vita del leader socialista. Non è esclusa da questa narrazione donna Vittoria, sempre accanto al suo compagno che mostra una personalità forte ed esplosiva.
Dal quartiere della Massa di Cosenza arriva un disorientato diciassettenne; è alla sua prima esperienza lavorativa e non ha idea da dove iniziare. Il compito di maggiordomo che gli è stato affidato, fa entrare il giovane in punta di piedi nella casa romana di Giacomo dove allora si potevano incontrare Francesco Rosi, Nino Manfredi, Sofia Loren.
Uno spaccato di vita familiare nel volumetto di Kostner, fresco di stampa, che ci consente di conoscere più da vicino anche il forte legame tra Giacomo e Vittoria.
Divertente e raffinato è il racconto di Kostner, da leggere tutto d’un fiato o a piccoli passi, rispettando il susseguirsi avvincente dei capitoli. Da regalare e regalarsi.