Lunghi applausi e risate a scena aperta per “Aggiungi un posto a tavola”. Più di due ore e mezza di puro piacere, di brani indimenticabili, travolgenti coreografie, gag divertenti, coreografie corali e celebri canzoni e un allestimento che strizza l’occhio all’originale, alle indimenticabili produzioni del Sistina: questi gli ingredienti di uno spettacolo vivace e dal ritmo serrato, che hanno fatto sì che il secondo appuntamento di “Rendano in prosa” abbia conquistato il pubblico del Teatro Rendano. Protagonisti i giovani interpreti della Compagnia dell’Alba. Si alza il sipario sulle note dell’irresistibile “Aggiungi un posto a tavola”: è don Silvestro, il parroco del paese (interpretato da un bravo Gabriele de Guglielmo che ricorda per timbro di voce Dorelli, interprete della versione degli anni ‘70), a incoraggiare i suoi parrocchiani alla solidarietà e all’accoglienza cristiana. L’occasione per mettere alla prova il loro sentimento di carità è l’arrivo di Consolazione, una prostituta che attira l’attenzione dei mariti del paese. Nei suoi panni una divertente Simona Patitucci che sa come attirare l’attenzione, con i suoi vestiti appariscenti e le sue canzoni un po’ licenziose. Destinata, per amore, a un matrimonio con il virile Toto, un Gaetano Cespa dotato di grande talento, diventa l’improbabile mentore della candida Clementina. Interpretata dalla deliziosa Carolina Ciampoli, innamorata perdutamente di don Silvestro.
“Aggiungi un posto a tavola”, “Peccato che sia peccato” e “Notte da non dormire” sono solo alcuni dei brani che fanno dello spettacolo, firmato da Fabrizio Angelini (il burbero Sindaco Crispino), una commedia piacevole e coinvolgente. È senza alcun dubbio una bella opera corale, i giovani interpreti della compagnia (i cori sono tutti rigorosamente live!) si misurano con un mostro sacro della commedia musicale italiana. Esuberanti e dalle eccellenti doti canore, i protagonisti non tradiscono le aspettative così come la regia di Angelini (tra i maggiori interpreti italiani di musical) lascia grande spazio ai virtuosismi e alla loro versatilità canora. Il testo, divertente e leggermente modernizzato nel linguaggio, ha un buon ritmo e strappa sorrisi e risate pur conservando intatto lo spirito e l’ingenuità dell’originale. L’umorismo, vintage come i costumi e le scene, diverte il pubblico. Le coreografie, in perfetto stile anni ‘70, sostengono coerentemente questa messa in scena, con tanto di colomba che si posa magicamente sul posto riservato a Dio sul ritornello finale «dividi il companatico/raddoppia l’allegria». Un ottimo allestimento, quello della Compagnia dell’Alba, che rende omaggio a una commedia leggendaria.
Prossimo appuntamento della rassegna, martedì 3 febbraio, alle ore 20.30, “Una famiglia quasi perfetta” di Carlo Buccirosso. Un affresco impietoso della nostra società, reso irresistibile dal sarcasmo e l’ironia del comico napoletano Carlo Buccirosso. Ancora tanta comicità ma, questa volta dal sapore partenopeo.
Questi i costi per “Una famiglia quasi perfetta”: platea e palco platea 28 euro; palchi di I ordine centrale 25 euro; palchi di II ordine centrale: 21 euro; palchi di I ordine e II ordine laterali: 17 euro; galleria: 12 euro.