Riparte il cineforum organizzato dalla sezione di Cosenza di Amnesty International, che per il secondo anno consecutivo prova ad accendere un faro di luce sulle tante situazioni di diritti umani negati.
Sullo schermo nero del cinema il fascio luminoso del proiettore sembra voler squarciare il muro dell’indifferenza e della cecità. Una metafora simbolica della volontà di aprire gli occhi su tematiche che spesso vengono percepite lontane ed immutabili. La finzione scenica risveglia l’empatia e quindi la vicinanza al disagio e alla sofferenza. Diventa uno strumento capace di scuotere le coscienze per avviare riflessioni profonde e muovere i primi passi verso una rinascita culturale.
Quattro i film in programma che saranno proiettati, nei mesi di maggio e giugno presso il teatro dell’Acquario, in via Galluppi. Si inizia martedì 15 maggio alle ore 21 con il tema dell’omosessualità seguendo le vite e le esperienze narrate ne “Le fate ignoranti”, film di Ferzan Ozpetek del 2001 riconosciuto d’interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il 29 maggio seguirà “Persepolis”, film d’animazione del 2007, scritto e diretto da Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, incentrato sulla storia iraniana a cavallo della rivoluzione islamica del 1979 e sulla difesa della dignità femminile.
Due appuntamenti sono in programma poi per il mese di giugno. Il 12 è la volta de “L’ultimo re di Scozia”, film del 2006 di Kevin Macdonald, incentrato sulle drammatiche vicende dell’Uganda sotto il regime del sanguinario Idi Amin Dada. Il 29 la rassegna si conclude con “Rendition – detenzione illegale” del 2007, prima pellicola statunitense del regista sudafricano Gavin Hood, incentrata sulla controversa pratica della CIA extraordinary rendition, ovvero quelle azioni, sostanzialmente illegali di cattura/deportazione/detenzione eseguite nei confronti di soggetti sospettati di terrorismo.
Storie forti ed emblematiche raccontate con cura e professionalità da registi affermati. Pellicole che hanno già riscosso grande di successo di pubblico e di critica in tutto il mondo. Testimonianze che sono state scelte per aprire anche a Cosenza un dibattito serio e costruttivo su tematiche tanto diverse ma tanto importanti.
Questa rassegna fornisce l’opportunità di ampliare la propria visione delle cose al di là del ristretto ambito familiare e lavorativo, di scoprire la diversità con cui vengono affrontati e spesso negati diritti fondamentali dell’esistenza umana. Diventa occasione per la città di vedersi come parte di un mondo più grande e più complesso, ma non per questo più distante.
Mariacristiana Guglielmelli