I gioielli del Principe

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COSENZA – Ci sono voci che quando le ascolti sembra abbiano un corpo fatto di sangue e arti, voci di cui senti le mani che accarezzano il cuore, le labbra che baciano sugli occhi, gli sguardi che oltre a ricambiare, riconsegnano l’anima e quando questa voce appartiene a Francesco De Gregori questa impressione diventa subito una realtà.

Ieri sera il Principe della musica italiana si è esibito sul palco del Teatro Rendano di Cosenza con un live che prende il nome dal suo ultimo disco di inediti “Sulla strada” uscito lo scorso novembre.

Sessantuno anni ma meraviglioso come sempre, forse anche di più, aristocratico nella pacifica serenità che dimostra, tipica di chi ha visto tanto, troppo, di chi ha smesso di inseguire gli attimi, perché ha capito che è arrivato il tempo di fare la pace con se stesso e magari anche con il mondo. Elegantissimo nel suo abito total black  e il suo cappello con la chitarra acustica sempre accanto e l’armonica a bocca mentre fluttua sul palco a ritmo di musica.

Sale sul palco puntualissimo ed esordisce con alcuni brani del nuovo album “Sulla strada”, “Passo d’uomo” e un incantevole “Guarda che non sono io” accompagnato al piano da Alessandro Arianti.

Ma questo è solo l’inizio perché De Gregori promette “ancora qualche pezzo del nuovo album e poi apriamo la gioielleria” ed ecco che si susseguono l’una dopo l’altra le sue gemme più preziose “Titanic”, “Generale” , “Viva l’Italia” con un finale talmente intenso da lasciare senza parole, merito del violino di Elena Cirillo e “Bellamore” così intima e malinconica da far diventare gli occhi brillanti.

Immancabile il pensiero a Lucio Dalla che prende forma nelle note di “Santa Lucia”  con un finale fischiettato che manda la platea in delirio.

Sono passate quasi due ore e De Gregori saluta tutti scomparendo dietro le quinte ma il pubblico pagante non ne vuole proprio sapere e dopo qualche minuto ritorna sul palco con una sigaretta tra le dita e ricomincia a suonare probabilmente i pezzi più attesi della serata, gli indiscutibili capolavori, “La donna cannone”, “Rimmel”, “Buonanotte fiorellino” in una duplice versione, la classica per mettere i bambini a nanna e quella più ballereccia per mandare a letto gli adulti un po’ più allegri.

Siamo ormai alla fine e un enorme mirrorball viene calata sul palco per creare dei suggestivi giochi di luce che trasformano il Rendano in una grande sala da ballo, il Principe decide di omaggiare The King e il finale è tutto per  “Can’t help falling in love” portata al successo da Elvis Presley.

Francesco De Gregori fa tremare lo stomaco perché non si risparmia nel rivelarsi, nel mettersi a nudo, perché raccontare l’amore, raccontare la storia, anche dopo quaranta anni, gli piace ancora e anche tanto.

Gaia Santolla

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