Rende (CS) – Un’antipatica pioggia ha tenuto fino all’ultimo i fan di Samuele Bersani con il fiato sospeso, la paura impazza sul web e comincia a salire sempre di più a poche ore dall’inizio del concerto ma l’evento chiave del settembre rendese c’è stato.
Solo 10 minuti di ritardo per il cantautore romagnolo, sofisticato e poetico come sempre ma anche molto spiritoso quando racconta se stesso attraverso aneddoti e storie ai coraggiosi, all’incirca un migliaio, che incuranti hanno sfidato le avversità del tempo pur di essere presenti.
Un concerto che è un viaggio lungo 20 anni attraverso un repertorio perfettamente selezionato e restaurato che si muove nel mezzo del pungente, dell’ironico, del visionario ma soprattutto dell’introspettivo, da “Spaccacuore” a “Giudizi universali” per arrivare alla recentissima “Un pallone” con cui l’artista ha partecipato all’ultimo Festival di Sanremo aggiudicandosi il premio della critica Mia Martini.
Musiche e parole che raccontano sempre i travagli di un’anima circoscritta nella sua realtà, un linguaggio il suo, attuale e coinvolgente che lo rende unico in quel connubio di poesia e sarcasmo a cui riesce a dare vita solo lui.
Non sono mancati i momenti in cui Samuele Bersani ha ricordato Lucio Dalla, il primo che ha creduto fin dal pricipio nel suo talento, diversi gli episodi attraverso i quali lo ha riportato in vita ed è “Canzone” il suo omaggio personale all’artista bolognese scomparso nel marzo scorso.
Moltissimi gli applausi e i cori così entusiasmanti tanto da diventare la sua seconda voce, Samuele ha ringraziato continuamente la sua platea invitandola a fare quello che riteneva più giusto perché “Chiedere un applauso è di una tristezza infinita”.
Dopo quasi 2 ore di concerto quell’antipatica della pioggia ritorna a cadere su Piazza Marthin Luther King ma ora non fa più paura a nessuno e Samuele saluta tutti ripetendo ancora una volta quanto eccezionale sia il pubblico cosentino.
Gaia Santolla