Il fotoreporter Mario Tosti ospite della Commissione Cultura

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COSENZA – Dei suoi scatti ha perso  il conto, essendo innumerevoli quelli realizzati durante la quasi trentennale attività di fotoreporter (iniziata nel 1985), nel corso della quale si è  sempre diviso tra la cronaca, la nera soprattutto, e gli spettacoli, in un continuo andirivieni tra documentazione di scene del crimine e i red carpet popolati dai divi della settima arte.
“Cerco di far vedere quello che non tutti riescono a vedere” – questo il suo motto.
Inguaribile romantico del click, spesso indiscreto, quasi sempre tra i primi ad arrivare nei luoghi dove si materializza la notizia, il fotoreporter Mario Tosti ha colto sul fatto, con il suo obiettivo, molti personaggi del dorato mondo del cinema, soprattutto quelli che popolano, da 10 anni a questa parte,  la Mostra del Cinema di Venezia. Tosti è diventato un habituè del Lido di Venezia, del photocall e del red carpet.
Tra i suoi scatti ci sono anche quelli che documentano le attività del Comune di Cosenza così come quelli della Commissione cultura.
Per una sorta di contrappasso, stavolta al fotoreporter con la battuta sempre pronta è toccato in sorte di andare dall’altro lato della barricata ed essere ospitato, per volontà anzitutto del Presidente dell’organismo consiliare Claudio Nigro, proprio dalla commissione cultura, in occasione della seduta tenutasi nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, presenti anche i consiglieri comunali, membri della stessa commissione, Mimmo Frammartino e Francesco Perri.
Un modo per riconoscere a Tosti il merito di aver raccontato la Calabria e non solo la Calabria in tanti anni di trincea fotografica.
Per scegliere le foto che ha proiettato al “Rendano” e che avevano già fatto parte di alcune apprezzate mostre allestite al Museo delle arti e dei mestieri della Provincia di Cosenza, il fotoreporter Tosti ha selezionato oltre 21 mila scatti, rovistando nel suo sterminato archivio.
Dal quale ha tolto alcune “perle” : accanto ai divi del cinema di Cannes e Venezia, dalle starlettes di Tinto Brass ad Edvige Fenech, alle star del cinema americano, prima tra tutte George Clooney, ai tempi della sua liaison con Elisabetta Canalis, la selezione proposta include anche il compianto mecenate Carlo Bilotti nel giorno dell’inaugurazione, al Museo dei Brettii e degli Enotri, della mostra su Andy Wharol e, sempre a proposito di arte, il grande Mimmo Rotella. Tra gli altri personaggi ritratti, nostra signora delle stelle Margherita Hack, il presidente venezuelano Hugo Chavez, colto dall’obiettivo di Tosti ancora una volta a Venezia, Natuzza Evolo, l’incontro con la quale, a Paravati, è tra le cose rimaste più impresse nella memoria del fotografo.
I fatti di cronaca occupano un posto di rilievo nel portfolio di Tosti: la frana di Cavallerizzo, la visita di Papa Ratzinger a Lamezia, la mattanza dei tonni, le manifestazioni della Santa Pasqua, dai Flagellanti di Verbicaro ai Vattienti di Nocera Terinese. Scatti che trasudano autenticità e  un verismo a tratti sorprendente.
Nulla da invidiare ai più blasonati fotoreporter.
Anche i reportages dall’estero restituiscono pezzi di vita quotidiana senza l’autocompiacimento della macchina fotografica, né tentazioni cartolinesche.
E’ il caso, ad esempio, dei cartonados di Buenos Aires. Di alcuni scatti, frutto in qualche occasione anche di pura e semplice casualità, Tosti va molto fiero. Come di quella volta che, invitato ad Aprilia (era il 18 febbraio di quest’anno) per la commemorazione di Eric Fletcher Waters, sottufficiale delle forze armate britanniche scomparso in azione, proprio da quelle parti, durante la Seconda Guerra Mondiale, scoprì che il figlio del militare, intervenuto alla cerimonia, era Roger Waters, autentica colonna dei leggendari “Pink Floyd”. Quando il destino ci mette la coda. E per Tosti una giornata memorabile, trascorsa a fotografare, incredulo, uno dei suoi idoli. Chi lo avrebbe mai detto!

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