COSENZA – Ieri sera il teatro Morelli di Cosenza ha ospitato un momento di altissimo teatro, portando il pubblico in una realtà altra, realtà in cui gli attori si trasformano in marionette e portano in scena un capolavoro di oltre un secolo, rivisitando una favola che vive nell’infanzia di tantissimi bambini e adulti: Pinocchio.
Zaches Teatro, la compagnia composta da Alice Conti, Gianluca Gabriele e Giulia Viana, ha portato in scena un Pinocchio che ritorna alle origini, mostrando il burattino monello collodiano che, compiendo scelte sbagliate, può incappare nelle peggiori delle conseguenze. Non più quindi l’alleggerimento tematico della trasposizione animata Disney, ma scenari che trattano temi forti, come quello della morte, in una veste ironica e quasi grottesca.
A scandire i tempi della storia la voce narrante della fatina, una bambola umana dai capelli turchini che guida il protagonista nel corso della sua storia, danzando in scena con movimenti plastici e indicando al burattino la retta via. Pinocchio, ovviamente, non ascolterà i consigli della sua guida, ma cadrà più volte in tentazione per mano del Gatto e della Volpe o di Lucignolo, errori che non resteranno impuniti, in quanto il piccolo monello finirà ad esempio preda degli assassini che tenteranno di ucciderlo.
A completare lo spettacolo, le musiche incalzanti, i dialoghi in italiano e in dialetto, le maschere, la predominanza del rosso in scena e la presenza di un secondo sipario al centro del palco. Verso la fine della rappresentazione, il pubblico stesso è diventato parte integrante della favola. Gli attori hanno coinvolto inoltre due bambine del pubblico a salire sul palco a prender parte ad un meta-spettacolo con i protagonisti.
Un viaggio in un mondo fantastico, un polveroso teatro di marionette, un’atmosfera ironica e cruda, il talento degli attori, tutti elementi in grado di rendere giustizia ad un capolavoro che si è sbiadito nel corso degli anni. Il pubblico ha riso e si è divertito, i bambini presenti non hanno staccato gli occhi dalla scena per neanche un minuto e hanno espresso i loro dubbi ai genitori, con vocina chiara e curiosa, nel buio del teatro.
Uno spettacolo che si rivolge non solo ai più piccoli, ma che rappresenta un lato della realtà, in grado di far riflettere anche i grandi.
Miriam Caruso
ph. Joe Santelli