Il racconto finale della settima edizione del Festival Leggere&Scrivere

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Leggere & Scivere

VIBO VALENTIA – Una comunità, di lettori, di amanti del libro, innanzitutto. Ma anche una comunità di persone, di ogni età, che condivide una certa idea di cultura: dialogo, confronto, curiosità, empatia. Questa è stata la sensazione respirata in questi giorni a Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia: la sede del Festival Leggere&Scrivere.

Soddisfatto il direttore artistico

«Ci piace viverci come una comunità” ha ammesso il direttore Gilberto Floriani. Non si tratta di una comunità chiusa – ha continuato Floriani – ma costantemente aperta alle suggestioni, agli stimoli che provengono dalla Calabria e dal mondo. Il Festival ha dimostrato di essere anche quest’anno un caleidoscopio attraverso il quale questo patrimonio è stato filtrato».

I numeri del Festival

La parola, quindi, ai numeri. Cinque giorni, 4 sale, 220 tra incontri e dibattiti oltre 300 ospiti per una kermesse che oggi ha visto la presenza di 30.000 spettatori: dalle scuole agli opinion maker, passando per un pubblico eterogeneo che è stato, al pari, degli ospiti il vero protagonista del festival. Sul fronte degli incontri ricordiamo i numerosi sold-out: Adriano Sofri, PietrangeloButtafuoco, Tommaso Labate, Nicola Gratteri, Luciano Violante e Marta Cartabia, il recital di Ascanio Celestini e Alessio Lega, quello di Stefano Benni con Paolo Damiani, la serata in musica con Mauro Ermanno Giovanardi, Cristiano Godano, Edda e Alessandro Grazian,quella con Danilo Rea. E, poi, ancora: Sandra Milo con Giorgia Wurth, Armando Massarenti,Ritanna Armeni, Luciana Castellina, Jas Gawronski, Emanuele Trevi.

L’affluenza di pubblico ha avuto anche come effetto un ottimo andamento di vendite libri. Il bookstore della Libreria Mondadori all’interno di Palazzo Gagliardi ha fornito la seguente classifica dei libri più acquistati. I campioni delle vendite sono: Adriano Sofri con Una variazione di Kafka (Sellerio Editore); Tommaso Labate con I rassegnati (Rizzoli); Franco Arminio con Resteranno i canti (Bompiani) e i libri di Nicola Gratteri.

Le mostre

All’interno di Palazzo Gagliardi, sono state allestite quattro mostre. Una location era riservata alle opere dei ragazzi del liceo artistico di Vibo e della Bottega Aperta Limen, il segno dell’attenzione del festival per le nuove generazioni. I visitatori hanno potuto ammirare anche le mostra dedicata a Alfredo Pino, uno degli artisti più rappresentativi del nostro territorio; la mostra che ospita le opere di Giovanni Curigliano di Maierato e, infine, quella riservata ai dipinti e agli intarsi in legno di Francesco Marcello, indimenticato sindaco di Vibo e figura storica del Rotary cittadino. Ed, ancora, esposizioni di Michele Palano e Massimo Polia. Per la sezione arte da segnalare anche la mostra Revolution a cura di Francesca Procopio. Erano, inoltre presenti le seguenti installazioni: La mia casa di Anna Corcione; Verbo di Francesco Scialò e il libro d’artista Dall’alba al tramonto di Roberta Grosso. Il pubblico di Palazzo Gagliardi, infine, ha potutoammirare l’installazione Uomo Arca modello in scala 1:4, progetto internazionale di un’opera scultorea multimediale realizzata dallo stesso Antonio La Gamba.

Da sempre la vocazione del festival è l’attenzione verso le nuove generazioni.

Lo spazio Leggere&Scrivere Junior ha visto oltre 40 appuntamenti in programma: workshop, laboratori e una ricca serie di altre iniziative. “Anche quest’anno lo spazio Junior ha fornito l’occasione crescere attraverso la cultura, scoprire il mondo dei libri e stimolare la fantasia dei bambini” ha spiegato la coordinatrice Katia Rosi.

Per il secondo anno consecutivo il Festival Leggere&Scrivere ha reso omaggio alla violinista vibonese Greta Medini, scomparsa prematuramente nel 2016. 

E poi ancora, il festival si è affermato anche come evento social: i profili Facebook e Instagram hanno avuto un aumento del 30% di interazioni rispetto all’anno scorso.  

La mente, quindi, è già rivolta al futuro: “Vogliamo ringraziare gli sponsor che anche quest’anno hanno contribuito e dimostrato di volere fare rete con il Festival”, hanno commentato Maria TeresaMarzano e Gilberto Floriani. “Il rapporto tra cultura e territorio deve essere il vero filo rosso di ogni iniziativa e il festival vuole procedere su questo solco” hanno puntualizzato i due direttori.

 

 

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