In Calabria le riprese del film “Il profumo del cedro” di Capobianco-Gagliardi. Nel cast Deborah Rinaldi

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Il profumo del cedro - Deborah Eliana Rinaldi

COSENZA – Una grande produzione cinematografica nazionale sta per metter su il proprio quartier generale in Calabria, più precisamente nel cosentino. Nelle scorse settimane ha preso infatti il via la fase di pre-produzione del film “Il profumo del cedro”, opera poetica di Stefania Capobianco e Francesco Gagliardi per la Diramare Srl – già vincitori del prestigioso Premio Flaiano ed. 2019 per la regia del film “Mò Vi Mento – Lira di Achille” -, che hanno scritto il soggetto immaginando le suggestive location calabresi, dalla Riviera dei cedri, frutto simbolo dell’intero film, all’entroterra della Sila.

Protagonista il cedro: “l’oro verde” della Calabria

“Il profumo del cedro” vuole essere «un film poetico che – si legge nelle note di pre-produzione – si dipana sulle note profumate di un sogno ormai abbandonato e di una crescita che avviene grazie a un ritorno all’infanzia. Il film nasce dalla volontà autoriale di trasportare lo spettatore in un mondo di sensi in cui basta che un un odore, inspirato in un tempo ormai dimenticato, riaffiori nel presente per diventare di nuovo reale, liberando l’essenza delle cose e il vero io dei personaggi, solitamente celati sotto l’apparenza della quotidianità. Quel profumo di cedro sarà il leitmotiv che accompagnerà delicatamente lo spettatore nel mondo degli odori e delle emozioni dell’anima. È quella memoria involontaria di boudelairiana memoria che agisce su sollecitazione sensoriale e consente la restituzione del ricordo, completo del suo valore soggettivo ed emotivo. In queste epifanie improvvise emergono delle verità nascoste e il passato torna intatto. È il tempo ritrovato che lo sceneggiatore traduce in scrittura e il regista in immagini».
Si tratta senza dubbio di una sceneggiatura profondamente originale, perché «non è una storia composta solo da immagini ma anche e soprattutto da odori. Le immagini evocative stimolano l’olfatto dello spettatore ancor più della vista, inducendolo a sentire letteralmente le emozioni dei protagonisti».

CINE-TURISMO: Il valore aggiunto del film

Come fu per i precedenti Mediterranean diet example to the world e Mò Vi Mento – Lira di Achille, in cui sono riusciti a dare una grande valorizzazione territoriale alla regione Campania, anche per “Il profumo del cedro“, i registi Stefania Capobianco e Francesco Gagliardi intendono coniugare la promozione del territorio, in questo caso la Calabria e la sua Riviera dei cedri,  con quella cinematografica. «Coniugare la promozione del territorio con la formula del “Cine-turismo”, è un modo innovativo di fare marketing territoriale attraverso la cinematografia, puntando anche a dare risalto e opportunità alle attività locali – spiega la regista, sceneggiatrice, produttrice cinematografica e giornalista Stefania Capobianco -. Il progetto, infatti, non si limita a valorizzare luoghi, architetture e scorci tipici del territorio calabrese, ma vuole essere un concreto mezzo di crescita per un territorio che ha tanto da offrire. L’obiettivo è quello di lavorare attivamente per mettere in moto il fenomeno del cine-turismo negli splendidi territori calabresi». Ma non è finita qui: la realizzazione del film prevede la scelta in loco di comparse e attori/attrici per i ruoli minori «per dare una concreta possibilità lavorativa – prosegue Capobianco – ad attori e maestranze locali che potranno vivere in prima persona l’esperienza di un set di rilievo nazionale».

Quattro domande a Deborah Eliana Rinaldi

Deborah Eliana Rinaldi
Deborah Eliana Rinaldi

Il film fluisce avanti e indietro nel tempo, dagli anni ’80 ai giorni nostri, svelando solo alla fine il passato e il presente delle vite dei protagonisti, che corrono veloci sulle note dei profumi dell’autunno. Fra essi c’è l’attrice salernitana (di Capaccio, ndr) Deborah Eliana Rinaldi, già tra gli interpreti principali della commedia Mò Vi Mento – Lira di Achille, presente ai primi sopralluoghi avvenuti lo scorso mese di Aprile. Alla Rinaldi l’affascinante compito di dovrà interpretare un ruolo molto complesso: una giovane e appassionata negli anni ’80, divenuta donna ormai matura ai giorni nostri. Il suo personaggio subirà un’evoluzione e una crescita psicologica grazie alla relazione che si instaurerà con la protagonista Sara, bambina non vedente, che con i suoi modi gentili e il suo olfatto sviluppatissimo, le entrerà nel cuore. Ecco cosa ci svela del film: 

  1. Il film “Il profumo del cedro” viene definito un film poetico e sensoriale, in cui un ruolo importante lo riveste l’olfatto. In tale quadro come si inserisce il tuo personaggio?
    Il ruolo che andrò ad interpretare è quello di una giovane appassionata negli anni 80 e donna ormai matura ai giorni nostri. Il mio personaggio subirà un’evoluzione e una crescita psicologica grazie alla relazione che si instaurerà con la protagonista Sara, bambina non vedente, che con i suoi modi gentili e il suo olfatto sviluppatissimo, mi permetterà di vedere il mondo non più attraverso gli occhi bensì mediante gli odori che, al contrario della vista, non ingannano mai il cuore. 
  2. L’olfatto nella tua vita ti rimanda a qualcosa di importante?
    Mi capita a volte di camminare per strada e fermarmi di colpo avvolta da un odore che mi rimanda indietro nel tempo, a situazioni già vissute, ricordi che credevo di aver dimenticato e che invece erano solo sopiti nella memoria. È una sensazione destabilizzante all’inizio ma poi ritrovo una parte di me in quel profumo ed è proprio questa sensazione che il mio personaggio cercherà di evocare nel film, trasmettendo allo spettatore un continuo divenire, avanti e indietro nel tempo.
  3. Hai qualche legame con la Calabria?
    Sono nata a Capaccio Paestum e amo l’intero sud Italia, compresa la Calabria in cui vado ogni qual volta mi è possibile.
  4. Non è la prima volta che lavori con la coppia di registi Capobianco-Gagliardi. Com’è nato e se ci puoi svelare qualcosa su come proseguirà questo sodalizio artistico?
    Questo sodalizio artistico è nato sul set del film “Mò Vi Mento – Lira di Achille” e prosegue ora con “Il Profumo del Cedro”. Posso però già anticipare che non si fermerà qui ma continuerà nel futuro con un progetto di lunga serialità.

Non solo il film

Il profumo del cedro“, le cui riprese dovrebbero iniziare in autunno, non sarà solo un film ma anche un romanza edito da Armando Curcio Editore (proprio come fu per Mò Vi Mento – Lira di Achille). Testo e audiovisivo: due linguaggi per raccontare attraverso i profumi la stessa storia. Del resto, il tema si presta molto al linguaggio del romanzo che, ancor più della sceneggiatura, lascia spazio e tempo alla descrizione dei personaggi, del loro intimo e del loro sentire, interiore e fisico.

Non ci resta che aspettare un altro po’ per sentire, vedere e leggere “Il profumo del cedro”. (Nella foto in alto da sx  Capobianco – Rinaldi – Gagliardi).

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