COSENZA – Sono molte le ragioni per le quali si decide di partire, di viaggiare alla scoperta di altri mondi, come il desiderio di imparare attraverso gli odori di nuove terre, vagare per rendere meno acuto un dolore che rende immobili, per spirito di avventura o più semplicemente per fuggire da se stessi, dalle proprie fragilità inespresse, dai sensi di colpa mai affrontati, dai fantasmi del passato per poi ritrovarsi faccia a faccia con la parte più profonda della propria coscienza.
Lo sguardo di Luigi Cipparrone racconta il viaggio metaforico e reale come il terreno per affrontare il proprio sé, che misurandosi e oltrepassando i confini di cui è costituito, attraverso la presenza e assenza delle altre vite, si prefigura davanti ai suoi occhi, si manifesta dal di fuori come parte integrante di un altrove con il quale è inevitabile relazionarsi.
Il viaggio che diventa necessario per scoprire e riconoscere se stessi, per superare le solitudini, i tormenti dell’animo, per renderti padrone del tempo.
Le foto di Cipparrone guardano al viaggio inteso proprio come modo per evadere da se stessi, come desiderio di smarrirsi, come necessità di ritrovarsi per mezzo della transizione, nella ricerca di qualcuno e nell’abbandono di qualcun altro, in luoghi di nessuno, con appuntamenti con il niente, in una realtà quasi visionaria dove è impossibile scappare dalle volontà del proprio io.
Un percorso che parte da dentro, senza l’implicazione necessaria del movimento fisico, che diventa man mano un esserci e dove l’io conoscitore e l’io conosciuto diventano una sola cosa, si dissolvono l’uno nell’altro per lasciare spazio solo alla conoscenza che sovverte il tempo e la percezione dello stato.
La mostra di Luigi Cipparrone “Io è un altro” è stata inaugurata ieri pomeriggio nella galleria d’arte L’impronta e potrà essere visitata fino al 5 aprile da mercoledì a sabato dalle ore 18,00 alle ore 20,00.
Gaia Santolla