Inaugurata la mostra “Mito e progetto”

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mito e progettoVIBO VALENTIA (VV) – È stata inaugurata lo scorso sabato 14 Maggio alla Camera di Commercio di Vibo Valentia, la mostra “Mito e progetto”. Il dialogo antico-nuovo dell’architettura con l’archeologia”, proposta dall’Ente in collaborazione con l’Università Mediterranea di RC, con l’obiettivo di interfacciarsi e creare relazioni con il territorio valorizzando in modo integrato le risorse esistenti e nel contempo per favorire i giovani nell’espressione della loro creatività e professionalità, per il loro migliore inserimento nel mondo del lavoro. Nella  sala nera del Museo dell’Ente, su una parete, in esposizione, collage e disegni di Giuseppe Arcidiacono, ordinario di Composizione Architettonica e Urbana dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; sull’altra, frontalmente, le tesi-progetto dei giovani professionisti dell’Atelier Magna Graecia, condotto, nell’ateneo reggino, dallo stesso docente con il collega Quistelli. . Su questi argomenti si è sviluppato il Seminario che ha aperto la Mostra e che ha visto gli interventi del Presidente dell’Ente Michele Lico; del Sindaco della città Elio Costa; del Presidente dell’Ordine Architetti PPC Fabio Foti, dell’archeologo Fabrizio Sudano della Soprintendenza Archeologia della Calabria; dei relatori proff. Giuseppe Arcidiacono e Carmine L. Quistelli. «Oggi, questi giovani professionisti –ha detto Michele Lico- con i loro progetti che ridisegnano aree del territorio della Città di Vibo Valentia sovrapponendo il vecchio al nuovo, dimostrano come la tutela del patrimonio urbano possa essere una risorsa, un’opportunità per riappropriarsi dei luoghi con la cura di renderli contemporaneamente fruibili negli aspetti storici come in quelli della contemporaneità. Quando si pensa ad un’area archeologica, ad un monumento inseriti in un contesto urbano ritengo si debba aspirare a qualcosa di più che ad una semplice funzionalità turistica per renderla anche e innanzitutto “esperienza culturale”, offerta di conoscenza, attrattore di interesse a cui la cultura del progetto può dare risposte convincenti per innescare anche meccanismi economici duraturi e quindi di nuove opportunità e crescita per la collettività”. Pensiero comune a tutti i relatori l’idea che l’archeologia di oggi debba essere  architettura progettata, costruita e vissuta, quindi, non più solo luogo di studio e di culto ma “luogo dell’abitare». A questa logica rispondono i progetti dei giovani professionisti in esposizione nella sede della Camera di Commercio al Valentianum.«Indipendentemente dalla condivisione o meno delle proposte a livello urbanistico –sostiene il presidente Lico- è comunque meritorio e apprezzabile il lavoro di ricerca e di progetto impostato da questi ragazzi perché traccia un ponte tra passato, presente e futuro, un legame forte con le nostre radici, con saperi e tradizioni, da tutelare, rivisitare e valorizzare in nuovi usi e sperimentazioni, coerenti col tempo che passa, con le esigenze contemporanee, con le evoluzioni future».

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