“Memorie di Ombre nel Crepuscolo” è il testo poetico di un giovanissimo ragazzo con nel cuore l’amore per la poesia, Francesco La Porta, che dall’incontro non casuale con il pittore Antonello Di Pinto, ha realizzato nel Vibonese, e precisamente al Museo della Tonnara di Pizzo Calabro, un’interessante iniziativa, promossa dall’editrice Sonia De Murtas. Arte e poesia si sono esibite in questo inizio di luglio in una performance di grande effetto con un flash-mob all’aperto con l’obbligo di indossare occhiali, maschere e occhialini per il sole, l’acqua e il fuoco e fissare un punto ben preciso, di là del proprio orizzonte, nell’elevazione spirituale. Un’opera all’aperto e vivente di cui, da tanti scatti fotografici, aspettiamo con ansia una realizzazione del maestro Dipinto. Hanno partecipato all’evento Lucia De Cicco, presidente onorario della Scuola di poesia per la Calabria del proposto al Nobel Cavalier Bortolazzi, la professoressa M.Concetta Preta, il lettore delle liriche, Corrado Colica, intermezzi musicali di Caudia Andolfi, soprano e Rosario Alviano, pianista. La professoressa Preta ha ripercorso la poetica dell’autore, alternandosi alla declamazione, facendo notare di come sia presente nella silloge il sacro fuoco dell’arte poetica e di come tutto non sia per nulla leggero. Mancano i riferimenti espliciti alla propria terra, che però, secondo le riflessioni della giornalista De Cicco, si avvertono in questa voglia di voler andar via e di non riscontrare radici in sé, le radici, di una Terra, che non le offre. Poesia alta, impregnata di studio, in cui critica e valutazione fanno parte del gioco del pubblicare. Una poesia che se pur spirituale non è sentimentalistica, ma affonda nel tocco Oraziano. E ancora riprende la scrittrice Preta, il lessico è forbito e potente il pensiero, che fa di La Porta il Poeta dell’Istante, preludio di un viaggio più lungo da compiersi, dove l’arte può diventare vocazione. Ma, per essere ciò l’arte deve ricordarsi da dove proviene, come l’essere che cerca il punto più alto, che è quello dell’essere più profondo. Versi immediati propri di un’età giovane, poca la punteggiatura, che danno al verso musicalità, non appesantendo l’armonia del verso libero. Un promettente talento, La Porta, da tenere sotto controllo nell’ambito della poesia contemporanea.