Rende(CS)- Assistere alla trasformazione del Teatro Auditorium Unical in un posto che gronda di cultura scientifica non è sicuramente cosa all’ordine del giorno. Se poi questo si fonde con la volontà di unire in un amalgama perfetto Intelligenza Artificiale, filosofia ed etica si abbattono le barriere del sapere per dare voce alla forza della cultura.
Scalda il pubblico di “Jelia” la sinfonia di Mirko Onofrio in totale simbiosi con installazioni artistiche, video e Intelligenza Artificiale. Proprio quest’ultima è il tema centrale dell’evento e della tavola rotonda che ha visto protagonisti esperti di questo mondo 2.0.
Sarebbe impossibile non citare la Lectio Magistralis tenuta dal professore dell’Università della Calabria Nicola Leone. Pubblico del TAU calato interamente nel mondo dell’I.A. grazie alla grande capacità esplicativa del professore dell’ateneo calabrese. La sinergia tra meccanismi induttivi e meccanismi deduttivi è stata la chiave di volta per il Responsabile del laboratorio di I.A., il quale ha posto la platea nella condizione di poter fruire al meglio del successivo dibattito.
A portare alto lo stendardo dell’UniCal, durante la tavola rotonda, ci ha pensato il direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica prof. Gianluigi Greco. Personalità di spicco è stata quella del professore dell’Università di Oxford Georg Gottlob accompagnato nella discussione dal dott. Marco Manichelli, dal dott. Pietro Scarpino e dal professore della Federico II, Bruno Siciliano.
Tra i tanti spunti di riflessione evinti dal dibattito, ha giocato un ruolo fondamentale il lavoro e il rapporto essere umano-macchina .
L’opinione comune a tutti, o quasi, i presenti al dibattito ha avuto come perno centrale la scomparsa di quei lavori nei quali non è presente interazione fisica (call center, receptionist, ecc.). Ovviamente il tema del lavoro si è sviluppato anche dal punto di vista della complementarità tra le mansioni del lavoratore e le nuove tecnologie. L’esempio più lampante è stato quello del medico. Quest’ultimo in un futuro non troppo prossimo potrebbe dedicarsi interamente alla figura del paziente ed esercitare attività più umane con questo, lasciando compiti più tecnici alle I.A. Medesimo discorso per figure come il bibliotecario che, a detta del prof. Gottlob, potrebbe essere la prima figura a scomparire in questa realtà androide.
Il discorso etico raggiunge la sua massima espressione con la discussione sui rischi relativi alle armi autonome.
L’etica trova terreno sterile nel libero arbitrio che possiede la macchina sulla vita umana. Curioso e ironicamente sessista è il sistema di recluting attuato da Amazon, tirato in ballo nella conversazione, per la selezione dei curriculum inviati al colosso del Web. Il bot selezionava nella maggior parte dei casi curriculum provenienti da uomini. Un ottimo esempio per ripartire dall’essere umano ma soprattutto per avanzare e investire ancora nella ricerca.