Una delle opere più importanti del panorama culturale calabrese è stata presentata al salone internazionale del libro di Torino, si tratta del “rapporto al Vicerè – La Calabria del Cinquecento nel Codice Romano Carratelli”. L’opera, presentata dall’Assessore Regionale alla Cultura Caliguri, contiene una raccolta di 99 acquerelli corredati di annotazioni e progetti, un documento unico sul sistema difensivo del periodo spagnolo, redatto dai tecnici inviati dal viceré a fine ‘500 per elaborare un rapporto al fine di organizzare la costruzione del sistema di fortificazione della costa calabrese contro le incursioni turche.
Alla presentazione hanno preso parte anche le professoresse Mirella Mafrici e Francesca Martorano, entrambe membri dell’equipe di studiosi multidisciplinare costituita al fine di analizzare ogni contributo che viene alla ricerca della preziosa opera, ritrovata dal bibliofilo calabrese Domenico Romano Carratelli. Alla presentazione. Presente anche il professore Gilberto Floriani, che ha reso possibile la presenza a Torino del prezioso documento.
L’assessore ha commentato così l’evento:
“Grazie a Mimmo Carratelli, che ci ha restituito questa raccolta bellissima di acquerelli e annotazioni, in grado di fornire un quadro quanto mai completo che credevamo perduto per sempre della nostra terra nel XVI secolo. Un punto di riferimento importante per gli studi storici, ma anche in questa sede una preziosissima testimonianza della grandezza culturale della nostra regione. Una terra che ha dato i natali a Gioacchino da Fiore, Tommaso Campanella, Bernardino Telesio, Mattia Preti e che oggi, ospite d’onore a Torino, restituisce al mondo della cultura queste importanti testimonianze. Questo – ha concluso l’assessore Caligiuri – è solo il primo passo che compiamo per valorizzare questa documento nella consapevolezza che quello che facciamo per conoscere la Calabria di ieri, significa vivere bene quella di oggi per preparare quella di domani”.
L’unicità dell’opera è stata riconosciuta anche dalla prof.ssa Manfrini, che ha dichiarato di non aver mai letto un rapporto così dettagliato sul sistema difensivo della Calabria del ‘500, quando, con l’aumento delle scorribande turche sul sud Italia, fu attuato un piano di salvaguardia del territorio e Crotone era la zona meglio fortificata.
Della stessa idea è la prof.ssa Martorano, considerandolo un ritrovamento che “ci permette di compiere un viaggio di ricognizione accurato, grazie alla rappresentazione grafica, ai dati e al testo breve di commento del progetto che si consiglia di eseguire. In alcuni casi troviamo esempi mai visti prima di disegni di piani quotati, come pure di saline, che sapevamo esserci ma mai avevamo viste raffigurate. Speriamo che l’opera di ricerca possa proseguire e che qualche appassionato bibliofilo, come ha fatto Romano Carratelli…”
Infine a parlare è stato lo stesso Carratelli, che ha ripercorso le faticose tappe dell’acquisizione del documento, che non sono state per nulla facili, dichiarandosi entusiasta della scoperta e di aver regalato ai calabresi un pezzo che non conoscevano della loro storia.
In visita al padiglione calabrese anche il Il Ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, che considera una buona idea il fatto di ospitare come regione d’onore la Calabria.