‘La penisola dei tesori’ di Agostino Perri raccontata ai lametini

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Una chiave di lettura per conoscere la nostra regione in rottura con la tradizione narrativa calabrese è ciò che Agostino Perri propone ai suoi lettori con il libro ‘La penisola dei tesori’, presentato ieri a Lamezia Terme. Non è la regione della ‘ndrangheta quella che si dispiega pagina dopo pagina, non è la regione violentata da una politica egoista e affatto lungimirante, né quella dell’assistenzialismo preteso, bensì un territorio denso di tesori per lo più nascosti, sotterrati dalle pesanti coltri dell’oblio e dell’ignoranza.

Nel suo romanzo breve, l’autore, già firma nota della Gazzetta del Sud, tratteggia da costa a costa una Calabria viva, che esiste sotto gli occhi dei suoi stessi abitanti i quali, nella maggior parte dei casi, non la conoscono nemmeno. Ed è proprio il desiderio di valorizzare la propria ‘patria’ ciò che sta alla base della spinta creativa e creatrice di Perri, che in poche pagine ha saputo distillare lo scrigno nascosto di una regione dimenticata da tutti, persino da chi nei suoi territori ci vive. “Dopo vent’anni di esperienza alla Gazzetta del Sud, mi sono accorto che c’è un buco nella formazione didattica della regione. I corsi regionali che parlano della Calabria non sono molti, basta andare in giro per le scuole e accorgersi che poche di esse destinano il 20% delle ore, come disposto dal Miur, allo studio del territorio. Ma la Calabria è una terra ricca di tesori. Non vengono fuori proprio perché c’è questa zona grigia nella formazione. Pertanto ho deciso di scrivere questo libro mettendo in risalto appunto i tesori, le bellezze e le contraddizioni della nostra regione”, ci ha spiegato lo stesso autore.

All’evento di ieri, che ha ottenuto un soddisfacente riscontro di pubblico con un’affluenza sintomatica di quanto la città della Piana sia curiosa di sapere e di conoscere, hanno preso parte anche Valentina Tedesco, presidente dell’associazione ‘Muse’ che ha organizzato l’evento, l’editore Roberto Laruffa, e gli assessori Giusi Crimi e Rosario Piccione, rispettivamente delegato alla cultura e allo sport. A fine serata è arrivato anche il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. L’incontro è stato moderato da un’altra prestigiosa firma della Gazzetta del sud, la cosiddetta ‘gazzetta bianca’ del romanzo, Vinicio Leonetti.

Ma che significa promuovere cultura in Italia, in generale, e in Calabria, nello specifico, in un’epoca storica in cui si legge poco e il settore dell’editoria non gode certo di molti momenti felici? Ebbene, se è una sfida parlare della nostra regione senza ricorrere al leitmotiv della ‘ndrangheta, lo è ancor di più ‘produrre’ cultura, sebbene un antidoto alle difficoltà sia rappresentato proprio dalla passione. E di passione ed entusiasmo ci ha parlato l’editore Roberto Laruffa, sottolineando per prima cosa che per fare un mestiere come il suo ci deve essere ‘amore’, soprattutto “per poterlo portare avanti. Quindi se uno guarda esclusivamente al lato commerciale o economico, è chiaro che si tende a spostare l’interesse su altri settori imprenditoriali. Se si fa con amore invece non si deve rimanere fermi, ma è necessario tirar fuori energia ed entusiasmo. Certo, anche qualche strategia commerciale. Nonostante tutte le difficoltà del settore, una casa editrice che vuole lavorare in Calabria riesce a stare a galla”. E sul punto è chiaro che appare quanto mai fondamentale un pubblico che accolga con benevolenza le offerte editoriali, così com’è avvenuto col libro di Perri che, stando a quanto confermatoci dallo stesso autore, ha trovato un caloroso riscontro. “Un’accoglienza soddisfacente – afferma Perri – soprattutto da parte di calabresi che

Perri e Laruffa - Più libri più liberi

ancora non conoscevano bene i tanti tesori di cui dispone la Calabria. La cosa che mi fa piacere è che sia in occasione della fiera Più libri più liberi sia nel corso di una presentazione a Torino, i calabresi di fuori regione lo hanno apprezzato di più. Per questi nostri conterranei emigrati il libro ha rappresentato una sorta di rivalsa, già solo leggere il titolo è stato motivo di orgoglio”. Un punto di forza avvalorato dal rapporto di condivisione d’intenti andatosi a creare tra lo scrittore e il suo editore. “C’è stato un incontro tra me e l’autore favorito dal comune amore per la Calabria. Ci siamo conosciuti virtualmente perché lui cercava un editore, evidentemente aveva proposto il libro a più case editrici ed era inevitabile che scegliesse colui che dimostrava di avere questo comune amore per la propria terra. Il romanzo, tramite il quale si vuole promuovere appunto l’amore per la Calabria, è una lettura per tutti, dagli adulti ai ragazzi”, ha commentato Laruffa.

Così, Agostino Perri, l’ottimo cronista dello sport calabrese, si è cimentato, come affermato dal collega Leonetti, nell’impresa pericolosa quanto riuscita di tramutarsi in cronista dell’immaginario, partendo dalla macabra pagina dei sequestri che è insita nella storia regionale, per proporre infine una vera e propria mappa del tesoro, o dei tesori. Ai suoi lettori Perri ha dichiarato di non aver ancora capito se l’opera possa definirsi un racconto. “È un racconto?”, si chiede e ci chiede l’autore. “Il libro parla essenzialmente di Calabria, ma allo stesso tempo introduce tematiche risorgimentali ed è altresì disseminato di aspetti motivazionali che danno l’impulso a mettersi in moto. Penso quindi che non sia semplicemente un racconto e che vada vissuto fino in fondo”.

La presentazione dell’opera di Perri si inserisce nel calendario delle iniziative promosse da ‘Muse’ in qualità di primo appuntamento che, come ci ha confermato lo stesso presidente Valentina Tedesco, è stato scelto proprio “per il condiviso legame con la Calabria e con Lamezia Terme, nello specifico”. ‘Muse’ infatti “nasce come associazione culturale, sportiva e artistica” che mira a valorizzare il proprio territorio di appartenenza con attività rilevanti, tra le quali le principali sono il “concorso canoro regionale che si svolge a luglio e i giochi che si ripetono ogni anno”.

Ieri abbiamo quindi assistito a una richiesta di sapere che inizia a farsi strada non soltanto a Lamezia Terme, ma in tutta la regione. I calabresi vogliono conoscere e conoscersi, riscattandosi da anni di prolungata oscurità. “Credo che la Calabria possa riscattarsi, ma tutto dipende da noi. Il punto sta nell’alzare il livello di sensibilità. Il riscatto non può che partire dall’amore nei confronti del territorio di appartenenza”, conclude Agostino Perri, secondo il quale l’unica via per risalire la china è il ritorno ai valori.

 

Daniela Lucia

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