La scrittrice ed esperta di enogastronomia Nuccia Carmagnola ospite degli incontri della Commissione cultura

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COSENZA – La Commissione cultura del Comune di Cosenza ha attribuito un riconoscimento alla scrittrice ed esperta di enogastronomia Nuccia Carmagnola per la sua intensa attività di operatrice culturale.

L’incontro si è tenuto nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, alla presenza del Presidente dell’organismo consiliare Claudio Nigro, della Vice Presidente Maria Lucente e del consigliere Mimmo Frammartino.

Sommelier, autrice di molte pubblicazioni (“Sapori di Calabria”, “Dolce e piccante: scoprite la vita”, “Calabria, storie di gusto…”, ecc.) e infaticabile organizzatrice di importanti eventi culturali, Nuccia Carmagnola può come pochi esibire una profonda cultura del cibo in tutte le sue declinazioni: dal vino al pane, dall’olio al peperoncino, dalla castagna alla patata, agli agrumi, al miele, ai cibi della cucina contadina.

Amante della convivialità che induce al buonumore, ha saputo nel tempo, con grande competenza, approfondire sapori e saperi della cucina calabrese, anche quella cosiddetta “delle feste”.

La relazione introduttiva dell’incontro in Commissione cultura è stata svolta dalla Vice Presidente Maria Lucente che per prima ha proposto il riconoscimento a Nuccia Carmagnola, raccogliendo l’unanimità dei consensi anche degli altri componenti dell’organismo consiliare.

“Da membro dell’Accademia dei Vini e della Cucina di Calabria, fin dalla sua istituzione (era il 1977) – ha sottolineato Maria Lucente durante il suo intervento – Nuccia Carmagnola ha condotto ricerche storiche e culturali volte al recupero della cucina tipica calabrese, soprattutto quella contadina in via di estinzione. Tra gli altri meriti – ha proseguito Lucente – ha avuto l’intuizione di dover raccogliere e salvaguardare la nostra arte culinaria, perpetuando le tradizioni alimentate , specie nei paesi della nostra provincia, soprattutto dalle donne anziane, in una sorta di resistenza ad oltranza alle lusinghe del fast food e dei cibi precotti nei quali spesso la frenetica vita dei nostri giorni ci costringe a rifugiarci.

Nei suoi scritti ha saputo sottolineare il mondo contadino che viveva di ritualità”.

Chi si accosta alla lettura dei libri di Nuccia Carmagnola può cogliere, infatti, al di là della piacevole riproposizione di ricette che recuperano le tradizioni della cucina calabrese, una dimensione altra, quella dedicata ad approfondimenti semplici, ma rigorosi, sulla storia della Calabria. “Ecco perché – ha spiegato ancora Maria Lucente – anche le ricette, nella loro essenzialità, diventano polverose di storia e scientifiche, perché tramandate nei secoli e retaggio di antiche civiltà”.

Un lavoro, quello di  Nuccia Carmagnola, intenso, paziente, prezioso. Diversi i premi che ha ricevuto per la sua attività culturale e per il suo instancabile attivismo.

Ed in questo ricco carnet di attività, la Carmagnola non ha trascurato di aprire una finestra anche su altre culture, come quella orientale, riconoscendo alla cucina l’importante ruolo di baluardo identificativo e veicolo, per le diverse etnìe, grazie al quale è possibile  mantenere la propria specificità e caratterizzazione.

“Al di là degli innegabili meriti di Nuccia Carmagnola – ha concluso la Vice Presidente Lucente –  il riconoscimento attribuitole dalla Commissione cultura ha un valore simbolico, proprio nel momento in cui il cibo è tornato prepotentemente alla ribalta, a livello mediatico, anche in virtù del fatto che proprio al cibo e all’alimentazione è dedicato l’Expò 2015 che si apre il primo maggio a Milano”.

Lucente punta, però, l’indice su una sorta di rimozione del ruolo femminile. “Con grande evidenza spopolano in tv – dice ancora la Vice Presidente della Commissione cultura –  i grandi chef maschi, mentre la figura femminile risulta piuttosto appannata e relegata al ruolo domestico di cuoca di casa. Il lavoro di ricerca di Nuccia Carmagnola contribuisce a restituire alla donna un ruolo che può e deve condividere con l’uomo, ma che non vuole e non può abbandonare. Dare il cibo è un segno-simbolo di potere, forse uno dei pochi rimasti alle donne e quindi meglio tenerselo stretto!”.

Nuccia Carmagnola annuisce e ringrazia la Commissione per il riconoscimento assegnatole e anche i molti ospiti intervenuti: tra gli altri, Wanda Marsico e Gigliola Langher.

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