La Sirenetta di Dora Ricca in scena al Teatro dell’Acquario

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SirenettaCOSENZA (CS) – Liberamente ispirata all’omonima fiaba di Hans Christian Handersen, è andata in scena presso il Teatro dell’Acquario “La Sirenetta”. Frutto del progetto GenerAzioni Giovani, un progetto di educazione teatrale per le giovani generazioni, la rassegna iniziata a novembre e destinata a concludersi a maggio, mette in scena fiabe come “Il piccolo principe”, “Cappuccetti colorati”, “Il tenace soldatino di stagno” che fanno breccia nel cuore dei giovanissimi spettatori ma anche degli adulti che sempre con piacere e con un pizzico di malinconia fanno un tuffo nella loro infanzia. Torniamo alla fiaba, chi è la Sirenetta? Nella versione originale di Handersen, la Sirenetta innamoratasi di un principe che salva da una tempesta, per condurre una vita come gli esseri umani cede la propria voce alla Strega del mare in cambio di una pozione che le consentirà di avere le gambe Però se il principe s’innamorerà di lei e la sposerà, la Sirenetta otterrà un’anima; se sposerà un’altra, al sorgere del sole del giorno dopo le nozze la Sirenetta morirà trasformandosi in schiuma di mare. La Sirenetta beve la pozione e incontra il principe il cui affetto per lei non si trasforma in vero amore.Un giorno il principe si reca in un regno vicino in cerca di una moglie. Si scopre che la figlia del re di quel regno è una ragazza che aveva trovato il principe sulla spiaggia dopo il naufragio. Il principe si ricorda di lei come di colei che l’aveva salvato, se ne innamora. Principe e sirena La Sirenetta è disperata. Quando giunge la notte di nozze, le sue sorelle le consegnano un pugnale che hanno comprato dalla Strega del Mare in cambio dei loro capelli. Se la Sirenetta, con quel pugnale, ucciderà il principe e bagnerà i propri piedi col sangue del medesimo prima del sorgere del sole, potrà sopravvivere e tornare ad essere una sirena. La Sirenetta si rifiuta di farlo e al sorgere del sole si lancia in mare, dissolvendosi in schiuma. Nella versione portata in scena dalla compagnia del centro Rat Teatro dell’Acquario, il finale viene tramutato e fa leva sulla scelta della Sirenetta di rimanere per sempre tra il mare e la terra, eternamente in bilico tra i due mondi. Una storia riadattata, un finale meno duro e più adatto ad un pubblico di bambini che hanno tutto il diritto di poter  sognare, quello messo in scena da Francesco Pupa (  nella triplice veste di principe buffo, scanzonato e maldestro, Strega del mare e nonna della Sirenetta) e Noemi Caruso con la regia di Dora Ricca .Una fiaba in cui si nota lo sforzo della Sirenetta di divenire umana attraverso la conquista della posizione eretta, la manipolazione degli oggetti, la vergogna di fronte alla nudità che appartiene solo all’umano in quanto essere autocosciente, la “condanna alla morte” del principe- per usare un concetto della filosofia di Giorgio Agamben- nel dare un nome alla fanciulla. Una scenografia semplice che “strizza l’occhio”anche all’ambiente attraverso la realizzazione di alcuni oggetti di scena con materiali di riciclo, una storia senza tempo che continua ad incantare e ad alimentare la curiosità e la fantasia dei bambini di tutto il mondo.

Rita Pellicori

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