COSENZA – Le luci si dissolvono fino a spegnersi completamente, il sipario si apre e sullo sfondo aleggia un solo, ma significativo, elemento scenico; un immenso libro, di quelli che si leggono ai bambini per accompagnarli dolcemente nelle braccia di Morfeo. Un libro portatore di sogni ma che può realmente insegnare a vivere, un libro dalle pagine bianche ed immacolate per riscrivere, in tutta libertà, le favole che tutti i bimbi, dagli albori di tutti i tempi, hanno sempre amato.
La libertà… Cos’è la libertà? Domanda complessa, troppo astratta, secondo alcuni persino blasfema ma non per tutti i ragazzi diversamente abili che ieri, grazie al sostegno dell’Associazione Arcadinoè, hanno riempito il palco del Cinema Teatro Italia per mettere in scena la commedia “Anche l’orco vuole la sua parte”, un modo simpatico e non usuale per dar voce ai propri sentimenti e arrivare dritti al cuore di grandi e piccini. È stata rinominata la ribellione dei personaggi delle favole, ormai stanchi di ricoprire da decenni, forse anche millenni, gli stessi ruoli e di far parte delle solite due fazioni, quella dei buoni e quella dei cattivi. Tutti uniti per chiedere in coro, alla fatina dalla penna magica, la possibilità di poter riscrivere la propria favola per non scegliere più da che parte stare, per smettere di vedere il mondo come il contrasto tra bianco e nero ma iniziare ad osservare ciò che vi sta in mezzo. Una nuova favola per assaporare le sfumature della vita, sfumature dai mille colori che, come quelli dell’arcobaleno, si accarezzano, si baciano fino a crearne altre mille.
Peter Pan, Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto rosso, la strega, la matrigna, gli orchetti, mangiafuoco tutti coalizzati per difendere la propria libertà, la libertà di scegliere ciò che si desidera essere, senza etichette, pregiudizi, critiche, la libertà di scegliere la propria strada, i propri compagni di viaggio, i protagonisti della propria storia, la libertà di scegliere da sé il proprio “Vissero felici e contenti”.
Bambini e adulti attenti, riflessivi ad osservare chi, nonostante tutto, la vita la sa realmente apprezzare con spensieratezza e semplicità e poi applausi, risate fragorose, cuori e mani che battono a ritmo di musica come tamburi aggiunti a quelli che sono già in scena.
Attimi di commozione, occhi lucidi, brividi che percorrono la schiena per ringraziare tutti i ragazzi che, con la loro genuinità, sono riusciti a far provare emozioni vere, potenti, sconquassanti. Toccanti i giovani ragazzi assistiti dall’Arcadinoè che in punta di piedi, con la delicatezza di chi sa realmente amare in maniera pura, sono riusciti ad entrare dritti nel cuore. Una canzone, una foto, un saluto, un microfono acceso da cui fuoriesce un “Arrivederci e alla prossima favola!”
Annabella Muraca