COSENZA – Non ci meraviglieremmo più di tanto se, tra non molto, le altre città cominciassero ad invidiarcelo. Il cosentino Maurizio Orrico, già molto apprezzato nelle città d’arte per antonomasia, da Berlino a Venezia, con significativi “sconfinamenti” negli USA e in Cina, è destinato a far crescere le sue quotazioni di artista a tutto tondo.
Un passaggio obbligato il suo dalla Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, da più di un anno impegnata in un certosino lavoro di segnalazione alla città di artisti, scrittori poeti e musicisti, figli della nostra terra, alcuni inghiottiti dall’oblìo, altri, come Orrico, quasi più conosciuti altrove che non nella città di origine.
Ad introdurre l’ospite speciale dell’ultima seduta di commissione è stato il Presidente Claudio Nigro che ha svolto anche il ruolo di consigliere relatore, definendo subito Maurizio Orrico “un ospite illustre e un artista di valore”, prima di ricordare le tappe più importanti del suo percorso.
A Cosenza, la sua città, Maurizio Orrico ha offerto altre espressioni della sua arte, realizzando, tra l’altro, la Cattedra Vescovile del Duomo, un manufatto creato da un unico blocco di marmo di Carrara che originariamente pesava ben 15 tonnellate. Nelle mani di Orrico, il sedile vescovile è impreziosito da un morbido panneggio adagiato sulla cattedra a simboleggiare la Sacra Sindone.
Nel corso della seduta della commissione cultura di Palazzo dei Bruzi sono intervenuti, oltre al Presidente Nigro, anche i consiglieri Mimmo Frammartino, Maria Lucente e Pino Spadafora, tutti concordi nel ritenere Maurizio Orrico un artista raffinato, capace di infondere grandi suggestioni. Ragioni tutte che gli valgono il consueto premio finale della Commissione. Poi la parola passa direttamente ad Orrico che, quando gli si chiede di indicare un modello di riferimento, afferma di sentirsi più vicino a Maurizio Cattelan, tra i più quotati e seducenti artisti italiani del momento.