“Libri a palazzo”, Assunta Morrone ha presentato il giallo “Io e Velazquez”

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presentazione io e VelazquezMENDICINO (CS) – «Quella della nonna è una casa strampalata, strampalata al punto giusto. Le stanze sono talmente tante che ogni giorno ne scopri una nuova». Tutto inizia da Palazzo Del Gaudio- Campagna, dimora settecentesca arroccata sulla collina mendicinese. Un luogo affascinante in cui perdersi, in cui fantasticare, in cui ritornare bambini, in cui immaginare storie che poi prendono vita. Parte proprio da questo luogo denso di storia Assunta Morrone autrice del libro “Io e Velazquez” presentato questo pomeriggio proprio a palazzo Del Gaudio- Campagna location della rassegna culturale “Libri a palazzo”. «Un libro speciale “Io e Velazquez”- confessa Antonietta Cozza moderatrice dell’incontro- un testo che ha come luogo palazzo Del Gaudio- Campagna», « Un luogo che pensa, un paese vivo- fa eco Rosalba Baldino- una location suggestiva attorno a cui ruotano la vita di un bambino curioso; di una nonna un po’ matta, svanita;un cane coprotagonista,compagno di giochi, elemento misterioso che appare e scompare». «Il primo di una collana di libri gialli- dice l’autrice Assunta Morrone- edito dalla  casa editrice bolognese “Artebambini”».Assunta Morrone ha lasciato che dal suo estro narrativo venisse fuori una storia gialla dai contorni noir ambientata in un palazzo di foggia spagnola, l’illustratrice Jole Savino ha dato voce e corpo ai personaggi che si muovono nella trama. Alessandro (un nome noto ai mendicinesi in virtù  della leggenda che vuole che  sul fiume Acheronte ha trovato la morte Alessandro il Molosso), la nonna, un palazzo misterioso e un quadro sono i quattro elementi cardine. Un quadro, non uno qualsiasi ma il noto “Las meninas” di Diego Velazquez, un capolavoro commentato anche dal filosofo Michel Foucault ne “Le parole e le cose”, un quadro che mostra apparentemente solo il retro della tela che il pittore sta dipingendo poiché lo spazio prospettico è costruito in modo tale da generare disorientamento . Tanti i personaggi ritratti: l’infanta Margherita, le damigelle, il ciambellano, un pittore e un cane. In casa avviene un furto, una sparizione, non manca nulla nelle stanze ma qualcosa, o meglio qualcuno ha lasciato il quadro: nel dipinto non c’è più il cane! Quel cane che qualche studioso aveva sostenuto fosse un molosso, altri avevano fatto riferimento ad un alano. Intanto la notizia dell’elemento mancante del quadro fa il giro del mondo fino a quando la verità viene svelata ad Alessandro. Assunta Morrone ha scelto l’ artista Diego Velazquez, ha fatto avvicinare Alessandro al mondo dell’arte e ha ambientato il racconto in un bene architettonico poco noto; Antonio Catalano ha curato la parte storica ; Jole Savino con le sue illustrazioni ha reso il libro parlante; l’attore Enzo De Liguoro ora in veste di voce narrante, ora nei panni di Truffaut ha animato e reso ludica e suggestiva la presentazione. Assunta Morrone ha fatto dell’arte il punto di forza e di partenza di una trama avvincente, di un testo scritto col linguaggio semplice dei bambini, un testo scritto per bambini ma che “parla “ agli adulti. L’arte può essere colta anche nella quotidianità, in un cane che scompare da un quadro. L’arte è arte in qualunque forma.

Rita Pellicori

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