Il gruppo SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) di Cosenza risponde all’invito lanciato dalle donne della Malesia organizzando anche nella città bruzia la Giornata Mondiale di Preghiera, un importante evento ecumenico nato nel secolo scorso che attualmente viene celebrato contestualmente in 270 Paesi.
Una modalità sicuramente originale per celebrare la giornata internazionale della donna, poiché sono proprio le donne il motore propulsore di questa iniziativa, che ricorre annualmente nei primi giorni del mese di marzo.
Un appuntamento che, attraverso la preghiera comunitaria, permette di riflettere sulla realtà e sulle condizioni sociali del paese organizzatore (ogni anno uno diverso) e condividerne bisogni e aspirazioni.
L’incontro di Cosenza, ormai giunto al nono anno di edizione in città, si è tenuto presso la sede dell’associazione Stella Cometa, in via Popilia, con la partecipazione di donne delle Chiese cristiane presenti sul territorio (la Chiesa Evangelica Valdese, la Chiesa Avventista del 7° Giorno, la Chiesa Cattolica Greco-Bizantina) coadiuvate dal gruppo SAE.
Tema centrale della celebrazione di quest’anno “Possa la giustizia prevalere”, declinato non solo da un punto di vista religioso e teologico, ma soprattutto calato nella vita quotidiana del credente e del cittadino: ogni azione può scalfire anche i sistemi più radicati e potenti perché le tante azioni, insieme, hanno un effetto cumulativo. Ricorre spesso la parola “insieme” come rivelatrice della forza che può avere la condivisione e la partecipazione collettiva, il prendere a cuore l’esistenza altrui e procedere vicini lungo il cammino che si intraprende. “Tante fiammelle sono un faro che illumina nel buio, tante voci formano un coro” osserva una delle organizzatrici, sottolineando il parallelismo con l’unità nella preghiera delle diverse confessioni religiose presenti.
Piccoli gesti che si concretizzano attraverso la partecipazione a progetti sociali. I fondi raccolti durante l’iniziativa del 2011sono stati, infatti, destinati alla ricostruzione di case distrutte dal terremoto in Cile (paese organizzatore della precedente edizione della Giornata Mondiale di Preghiera) e alla realizzazione di corsi di formazione per l’indipendenza economica delle donne. Per il 2012 invece è previsto il sostegno a 20 famiglie bisognose nella comunità di Banting, in Malesia, per le necessità primarie e di 40 bambini per la formazione scolastica.
La giustizia non è dunque solo quella espressa dalla legge, ma afferisce alla sfera della verità e delle eque opportunità per tutti. Per i credenti la giustizia non può essere delegata esclusivamente alla misericordia divina, ma deve essere costruita con pazienza attraverso i gesti e le scelte quotidiane.
È quello che dimostra la storia di Irene Fernandez, assistente sociale, che si occupa delle persone oppresse in Malesia e che ha subito procedimenti giudiziari per la pubblicazione di un memorandum sulle disumane condizioni di vita dei lavoratori immigrati nei centri di detenzione.
Ugualmente è quello che dimostrano l’impegno e la passione delle persone che si occupano dei bambini rom che vivono a Cosenza o degli operatori della comunità Arcadinoè, nella figura di Alessandro Scazziota, che lavorano per offrire l’opportunità di raggiungere l’indipendenza economiche a persone con percorsi di vita più fragili.
Mariacristiana Guglielmelli