CATANZARO – Quello di Riccardo Rossi che ha presentato ieri sera al pubblico del Magna Graecia Film Festival “La prima volta (di mia figlia)”, commedia leggera che affronta gioie e dolori degli amori adolescenziali visti attraverso gli occhi di genitori e figli e nella dinamica dell’incontro-scontro generazionale, è stato un esordio da applausi .
“Sono felice di essere in un festival così interessante e coinvolgente – ha dichiarato Rossi nell’incontrare i giornalisti prima della proiezione – Il problema di molte opere prime è quello della distribuzione e della pubblicità. Lasciare poco un film nelle sale e non diffonderlo bene significa non dare la possibilità a tutti di vederlo e vanificare il lavoro di produttori, autori, attori e di tutta quella macchina organizzativa che c’è dietro un’opera cinematografica. Gianvito Casadonte ha evidenziato come Riccardo Rossi sia “un attore di grande spessore, un personaggio geniale. Un talento ancora, forse, poco valorizzato dal cinema e dalla televisione. Il suo film è un’opera tenera, scritta bene e che rispecchia spaccati di vita reale”.
Grandi applausi da parte del pubblico dell’arena Monicelli per l’attore e regista esordiente che ha raccontato alcuni divertenti aneddoti legati alle riprese che sono durate solo tre settimane. Rossi ha risposto alle tante curiosità del pubblico soffermandosi, in particolar modo, sul rapporto con i più giovani e leggendo l’emozionante lettera di un padre alla propria figlia: “È fondamentale – ha detto – comportarsi con i propri figli non come se fossimo degli amici, piuttosto degli approdi sicuri su cui poter sempre fare affidamento”.
La serata è stata aperta dalla proiezione del corto “Un’altra storia”, scritto e diretto da Gabriele Pignotta, con Ksenia Rappoport tornata nuovamente ad illuminare il red carpet. Sul palco anche la giornalista Simonetta Ramogida che nel pomeriggio ha presentato con Nunzio Laquaniti il suo libro “Roma città aperta”. A 70 anni dall’uscita del noto film, l’autrice ha recuperato documenti inediti, raccontando la storia sul set di Vito Annichiarico, il piccolo Marcello nella pellicola, e il rapporto avuto da quest’ultimo con i grandi Anna Magnani, Aldo Fabrizi e Roberto Rossellini.
“Con molto metodo ho cominciato a leggere tutto ciò che c’era su Roma città aperta – ha dichiarato la Ramogida. – Nei racconti di Vito ho trovato tantissima curiosità.” Presentato in esclusiva anche un piatto culinario che l’artista Manuela Sain ha ideato in onore di Monicelli: pasta e ceci al Colosseo. Nel prosieguo della serata, Cristiana Capotondi e Sebastiano Somma hanno consegnato la colonna d’oro di Michele Affidato per la Qualità al produttore, amministratore unico della Red Film, Mario Rossini che ha espresso l’auspicio affinché presto una serie televisiva possa essere girata proprio in Calabria. Inoltre, l’attore Alessio Boni (che in questi giorni sta molto apprezzando la bellezza delle spiagge calabresi) ha ricevuto il Premio Cruciani Cinema per “le sue eccezionali interpretazioni dal cinema alla televisione, al teatro e perché rispecchia il senso profondo dell’esclusiva linea di moda: un fascino enigmatico, delicato e molto popolare, come le creazioni del brand”. A Cristiana Capotondi il Premio Geox Cinema “perché la sua immagine naturale, pulita e positiva la rendono credibile e vera in ogni ruolo che interpreta e un vero simbolo del made in Italy da lei sempre difeso in tutte le sue dichiarazioni”. Oggi, per la quinta giornata del Mgff, al mattino Sebastiano Somma e Stefano Fresi hanno incontrato la stampa. Fresi ha sottolineato come sia fondamentale una manifestazione come il Magna Graecia Film Festival che promuove le opere prime dei registi emergenti, offrendo loro una vetrina prestigiosa. “Mi piace sostenere i giovani autori: per questo sono qui! – ha esclamato Sebastiano Somma. – Penso che l’incontro con le nuove generazioni possa suscitare belle emozioni e provocare reazioni importanti.”