Manhattan Transfer innovativi da 45 anni

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COSENZA – Non ha deluso il selezionato pubblico cosentino, l’atteso concerto dei Manhattan Transfer, lunedì scorso, nello scenario sempre suggestivo del Castello Svevo. Unica tappa nel meridione tra le tre date italiane dello storico ma sempre fresco gruppo americano, che festeggia i suoi ininterrotti 45 anni di carriera.

Il concerto rientrava nel ricco cartellone 2017 del festival organizzato dall’Associazione culturale Picanto e diretto da Sergio Gimigliano presentato nei giorni scorsi a Roma in un’apposita conferenza stampa nel corso della quale sono intervenuti oltre il direttore artistico , il presidente della F.I.S. nazionale Franco Maria Ricci, il presidente F.I.S. Calabria Gennaro Convertini, Maurizio Rodighiero, in rappresentanza della sezione calabrese della F.I.S. e di Slow Food Planet, l’ufficio stampa del Parco Nazionale della Sila Gianluca Bevacqua e la responsabile dell’ufficio culturale della Reale Ambasciata di Norvegia Linda Gaarder; il presidente della Provincia di Cosenza, Francesco Iacucci, il presidente della Commissione Bilancio della Regione Calabria Giuseppe Aieta, il deputato Ernesto Magorno e il sottosegretario al Turismo del Mibact Dorina Bianchi.

Durante la conferenza stampa romana è stato dato un “assaggio” enogastronomico con la degustazione dei vini e prodotti DOP e IGP calabresi a cura della Fondazione Italiana Sommelier, evento che ha accompagnato anche il concerto cosentino dei Manhattan Transfer.

Il gruppo vocale fondato da Tim Hauser, che è riuscito a coniugare i diversi generi musicali come jazz, pop, R&B, rock and roll, swing, classica e musica a cappella, ha ricevuto nei lunghi anni di carriera diversi riconoscimenti come i dieci premi Grammy, milioni di dischi venduti nel mondo a partire dal 1972 e 12 nomination ai Grammy nel 1985 con l’album Vocalese.

A Cosenza il quartetto vocale composto Janis Siegel (alto), Alan Paul (tenore), Cheryl Bentyne (soprano) e Trist Curless (basso), entrato definitivamente nel gruppo nel 2014, dopo la scomparsa di Hauser, accompagnati dagli impeccabili musicisti Yaron Gershovsky al piano e sintetizzatore, Boris Kozlov al contrabbasso e Ross Pederson alla batteria, ha eseguito un repertorio entusiasmante con personalizzazioni sonore e vocali, per un excursus che ha toccato i repertori classici del jazz da Charlie Parker a Miles Davis ai Weather Report, passando alla musica brasiliana di Carlos Jobim, a quella italiana di Badalamenti, lasciando per ultime le sempre apprezzate Birdland e Soul Food To, concesso come bis, che hanno finalmente fatto alzare il pubblico lasciatosi andare con con canti, movimenti ritmati e applausi.

Fiorenza Gonzales

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