COSENZA – Ha riscosso un successo di pubblico e applausi scroscianti ieri sera la prima delle due serate dello spettacolo musicale “Pinocchio – il grande musical”, che ha inaugurato la stagione di prosa del Teatro Rendano. Un nuovo cast artistico, riallestimenti scenici, coreografie rivisitate, ma il protagonista inconfondibile dello spettacolo, firmato dalla regia di Saverio Ronconi (Compagnia della Rancia) e ispirato al romanzo di Collodi, è sempre Manuel Frattini, un vero artista poliedrico e completo. Inesauribile cantante e ballerino dall’inizio alla fine dell’Opera, il “principe del musical italiano” è geniale e divertente anche quando si prende la licenza di uscire fra le righe dei testi musicali per regalare qualche omaggio quà e là al pubblico cosentino.
Prima della messa in scena di ieri sera, simpatico e umile come da sempre appare, Frattini ha raccontato ai nostri microfoni il “suo” Pinocchio:
D. Com’è tornare a rivestire i panni di Pinocchio dodici anni dopo il debutto del 2003 e cinque anni dopo l’ultima messa in scena?
R. Non è cambiato niente. E’ uno spettacolo magico che continua a regalarci e a regalarmi tante emozioni perchè anche con questa ripresa il pubblico continua ad amare questo spettacolo ed io continuo a divertirmi come un matto. Pinocchio è un personaggio che ha significato moltissimo per la mia crescita artistica ma non solo. Insieme a Pinocchio a Milano è nato il Teatro della Luna e per la prima volta una produzione italiana ha varcato i confini nazionali, a New York non succedeva da 46 anni.
D. Il cast artistico rispetto al debutto è però un pò cambiato, com’è stato trovare il feeling con i nuovi compagni di palcoscenico?
R. La nuova famiglia di Pinocchio è meravigliosa perchè sono tutte persone di grande talento e questo in qualche modo ha stimolato anche me per rinnovare il mio modo di interfacciarmi con gli altri personaggi. Rinnovato anche l’entusiasmo del pubblico.
D. E dopo il successo delle tappe di Milano, Torino e Avellino, Pinocchio è giunto in Calabria.
R. Sono felicissimo di essere qui, il teatro Rendano è un teatro bellissimo e non vedo l’ora di andare in scena.
D. E’ corretto dire che questo musical diverte i bimbi e parla anche ai grandi?
R. Si, perchè quello cui teniamo molto è proprio dire che questo è uno spettacolo che per tutti, uno spettacolo family entertainment. Dal titolo sembra sia uno spettacolo che strizza l’occhio solo ai bimbi e invece sono i grandi che mi sorprendono di più per quanto si lasciano coinvolgere dalla storia, per quanto si emozionano.
D. Pinocchio ha da sempre grandi risvolti pedagogici, e in questa trasposizione vengono trattati temi importanti come il rapporto genitori-figli e l’amicizia.
R. Confesso di non avere mai amato da ragazzino Pinocchio, forse perchè non trovavo una via di fuga e succedeva quello che già succedeva nella realtà: “non fare questo, non fare quello, se dici le bugie ti cresce il naso…”, però interpretandolo mi ha aperto un mondo perchè tratta valori importanti e ogni tanto rispolverarli ci fa bene. C’è uno sguardo importante verso la famiglia, e Saverio Marconi ha fatto la scelta di creare il personaggio di Angela che non c’è nel romanzo di Collodi per separare la figura materna-magica che prima apparteneva solo alla fata Turchina. Cosi abbiamo questo quadro mamma-papà-figlio.. Sull’amicizia bello il rapporto con Lucignolo. Poi da non sottovalutare il fatto che Pinicchio era un diverso e quindi anche il tema della diversità p in qualche modo sottolineato.
Un messaggio per invitare tutti a venire a vedere “Pinocchio – il grande musical” da Manuel Frattini?
R. Perchè ce lo meritiamo, ma non lo dico per presunzione ma per il periodo storico che stiamo vivendo, noi abbiamo la possibilità, e questo ve lo posso garantire, di farvi divertire, di farvi emozionare.
Andreina Morrone