CROSIA (CS) – In occasione del Giorno della Memoria, dedicato alle vittime dell’Olocausto, mercoledì 28 gennaio, i detenuti del circuito Alta sicurezza del carcere di Rossano, offriranno, per il secondo anno consecutivo, uno spettacolo denso di emozioni realizzato con grande partecipazione e commozione. Si tratta di una manifestazione culturale nell’ambito del progetto “Note di libertà”, a cura dell’Istituto musicale “Donizetti” di Mirto Crosia. I detenuti sono stati preparati dal Direttore artistico del “Donizetti”, Giuseppe Greco, dal M° Giuseppe Fusaro (pianoforte), M° Salvatore Mazzei, (teoria e solfeggio), prof.ssa Letizia Guagliardi (docente di inglese presso l’Itis di Rossano) con il supporto della dott.ssa Angela Greco (educatrice). Sono previsti canti eseguiti da solisti e dal coro, brani eseguiti dai detenuti, scenette teatrali, poesie recitate e racconti sulla Shoa. <<Rinnovare ogni anno il ricordo, seppure rinnova il dolore, ci ricorda – a sua volta – il dovere>>, ha commentato il direttore della Casa circondariale rossanese, Giuseppe Carrà, <<di non dimenticare per rendere onore a chi, innocente, ha pagato con la vita per la propria identità, la propria storia, la propria cultura i propri valori. Occorre non dimenticare e serve trasmettere memoria perché non si disperda quella aberrazione che – oggi come allora – è costituita da ogni forma di antisemitismo, di razzismo, di intolleranza, di xenofobia>>. A giudizio del dottore Carrà basta ricordare, quasi in parallelo con la nostra civiltà, <<che con la Shoah non furono perseguitati soltanto gli ebrei ma anche zingari, serbi, testimoni di Geova, omosessuali, tedeschi oppositori del nazismo, partigiani e Resistenti di tutte le nazionalità, delinquenti abituali, slavi, malati di mente, disabili ed “asociali”, come, ad esempio, mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti>>. Interessante il parallelismo <<tra ieri e oggi, ovvero, come anche oggi dalle celle del carcere>>, ha commentato il direttore Carrà, <<partano delle voci che vogliono raccontare quella terribile esperienza confrontandosi, senza filtri, con un pubblico vario e composto da gente delle varie componenti della società civile>>. L’ obiettivo del progetto ha spiegato Giuseppe Greco <<è portare sollievo in un luogo di disagio, donando un momento di arricchimento e gioia ai detenuti e al personale che opera nella Casa Circondariale di Rossano>>. La musica <<ha un’ampia valenza educativa e formativa, è un potente mezzo di comunicazione>>. Il progetto realizza attraverso lezioni settimanali, di circa due ore, dedicate allo studio della teoria musicale e alla pratica di uno strumento. A conclusione dell’anno è previsto uno spettacolo-concerto. Alla manifestazione sono state invitate a partecipare diverse autorità politiche, civili e religiose, numerose scuole, privati cittadini e associazioni di volontariato.
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