PAOLA (CS) – Ieri sera è stata un’occasione imperdibile per tutti coloro che amano la musica, quella buona però, per tutti coloro che apprezzano il vero cantautorato italiano, un appuntamento che ha visto in Piazza IV Novembre di Paola in provincia di Cosenza, sotto la benedizione di San Francesco (d’obbligo citarlo), il cantautore romano Max Gazzè.
E’il 1 maggio, un cielo con molte nuvole e poche stelle, qualche goccia di pioggia preoccupa inizialmente, ma non abbastanza per placare l’entusiasmo dei molti che sono accorsi per ascoltarlo.
Un insolito Gazzè orfano del suo fedelissimo basso elettrico, causa rottura del polso sinistro, ma accompagnato da uno strumento costruito ad hoc per la situazione che maneggia ancora con un po’ di timidezza.
Artista poliedrico per eccellenza è autore, cantante, musicista e anche attore, alla continua ricerca del perfetto connubio tra la musica e la parola, senza mai rischiare di cedere all’immorale banalità.
Uno sguardo raffinato il suo, che racconta di luoghi , di situazioni, di personaggi quasi surreali e mai ripetitivi, impossibile non perdersi in quel mondo così suggestivo dalle prospettive rare, un mondo nel quale la narrazione dei sentimenti avviene partendo dalle piccole scoperte quotidiane, dall’essenziale.
Le parole e i suoni diventano una cosa sola nella sua personalissima narrazione musicale, le sue sono poesie capaci di smuovere ogni più piccola parte dell’animo, ti portano altrove non si sa precisamente in quale posto, ma ti tengono sempre con un piede ben puntato per terra, nella realtà, alla quale Max si rifà sempre.
Un concerto che vede l’alternarsi di lente sonorità dolci e maliconiche a quelle decisamente più elettroniche e rock, un pubblico che diventa una sola entità , l’elemento portante dell’esibizione, canta, balla, batte le mani per mantenere il tempo, sussulta, tutto sotto la soddisfatta direzione del maestro Gazzè.
Ieri si festeggiavano i lavoratori e in un periodo come questo in cui il lavoro non c’è e la crisi continua a mietere sempre più vittime, diventano importanti momenti come questi durante i quali ci si ritrova allegri, uniti, fiduciosi.
“Salvarti sull’orlo del precipizio, quello che la musica può fare” è così che Max Gazzè e il suo pubblico si sono salutati, magari è solo un caso, o forse no.
Gaia Santolla