MENDICINO (CS) – Coincidenza? Destino? Un incontro casuale che li ha portati ad essere una coppia nella vita e sul lavoro. L’alchimia tra i due si percepisce, la si può toccare con mano quando le note si sprigionano creando suggestioni e visioni. Il primo ricordo musicale (legati all’acquisto del sax per Alberto La Neve, e al cantare insieme al padre per Fabiana Dota), che da «gioco si è trasformato in passione, poi in necessità dell’anima», come confessa Fabiana, li ha portati ad abbandonarsi alla musica, fino ad arrivare a “Lidenbrock”, l’ultimo album presentato ieri sera al teatro comunale di Mendicino. «Amburgo 1863, inizia qui il folle viaggio del professor Lidenbrock e di sua nipote, un viaggio al centro della terra», legge Fabiana, «il viaggio di “Lidenbrock” è iniziato un anno fa, quando scrissi questa composizione. La prima bozza è stata eseguita con due sassofoni (il mio e quello di Gianfranco Menzella), poi, nel corso dei mesi, abbiamo sperimentato con Fabiana una nuova formula compresa di drammaturgia, migliorando la composizione finché non ha trovato la sua dimensione attuale e abbiamo deciso di inciderla», confessa Alberto. Hanno messo in musica il romanzo di Jules Verne, “Viaggio al centro della terra” i due musicisti, «mi sono divertito perché Verne è uno dei miei scrittori preferiti. Questo romanzo l’ho letto e riletto più volte; era da un po’ che mi girava in testa l’idea di comporre una musica che ripercorresse tutto il romanzo», dice Alberto, «sebbene resti la difficoltà tecnica e pratica di mettere in musica un romanzo, non è stato difficile, per me e per Alberto lasciarci suggestionare», racconta Fabiana. Suggestivo e ammaliante come il viaggio che i due musicisti ci fanno fare, questo lavoro-in cui c’è l’uso della loop machine e la voce usata come strumento- rifugge da ogni classificazione ed è da gustare come un buon bicchiere di vino. Il rumore dei passi, la pioggia, il vento, l’acqua. C’è la forza della natura e la curiosità umana che si uniscono ai passi lievi di chi compie un viaggio. Le valigie, i libri e il tavolo hanno arricchito la scenografia. La voce calda di Fabiana e le raffinate note di Alberto hanno fatto la vera differenza.
Rita Pellicori