MENDICINO (CS) – Quando vengono raccontate dalla penna di un giornalista come Santi Trimboli, anche le verità scomode svelate assumono una nuova connotazione. Scritto in punta di fioretto da chi arriva alla carne degli eventi senza la pretesa di essere un narratore, oggi pomeriggio è stato presentato “La mia Rai” di Santi Trimboli. Complici l’aria frizzante del primo giorno d’estate e il suggestivo panorama offerto da Palazzo Del Gaudio- Campagna si è tenuto il secondo incontro della rassegna culturale “Libri a palazzo” organizzata dall’amministrazione comunale di Mendicino. Santi Trimboli, giornalista dal 1973, voce storica de “Tutto il calcio minuto per minuto”, racconta gli eventi storico-politici avvenuti dal 1985-anno dell’ingresso in Rai- al 2010 quando ne esce in veste di vice capo redattore. «È difficile raccontare i libri, ciascuno sceglie la propria angolazione, offre la propria visione- dice Antonietta Cozza in veste di moderatrice- Santi ha raccontato la “sua “ Rai da un avamposto di periferia». «Un pezzo di storia della Calabria- dice Tullio Romita docente di sociologia del turismo all’Unical- un libro coraggioso in cui la storia viene raccontata con franchezza», «un libro che ho visto nascere, crescere- confessa Pantaleone Sergi- raccontando venticinque anni di Rai, Santi mette a nudo situazioni non brillanti in etica e moralità. Santi ci racconta gli anni difficili del giornalismo, racconta i soprusi ai danni del lettore, racconta la Calabria in prima persona». «Un libro che è un doppio binario- afferma l’autore – pillole di storia, la storia di quella “mutazione genetica” che ha la Rai in veste di protagonista, una mutazione contestualizzata nella realtà storica della Calabria:la visita di papa Giovanni paolo II a Reggio Calabria, l’arrivo della prima portacontainer al porto di Gioia Tauro;l’elevazione a Province di Crotone e Vibo Valentia;l’assassinio di Francesco Fortugno;la morte di Riccardo Misasi e quella di Giacomo Mancini;il mistero del Mig libico precipitato sulle montagne della Sila;l’ alluvione di Soverato e tanti altri avvenimenti che hanno segnato la storia della Calabria in questo quarto di secolo». Presenti Enzo Arcuri e Giampiero De Maria voci e volti storici del giornalismo che hanno raccontato i loro anni in Rai e il loro legame professionale e di amicizia con Santi Trimboli. Venticinque anni che vanno dalla lottizzazione all’occupazione; dalla Prima alla Seconda Repubblica. Santi ha svelato il volto nascosto di una delle tante realtà che animano la Rai come un novello Auguste Dupin, sotto la lente d’ingrandimento di giornalista che ha messo al centro del proprio impegno professionale il rigore, l’imparzialità e l’oculatezza.
Rita Pellicori