Modena Park, la Calabria alla corte di Vasco. Col cuore che batte più forte

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MODENA – E’ stato tutto un gran bel film…Come nelle favole. Stupendo. Raccontare di emozioni, sorrisi, urla, sguardi, lacrime e pensieri che affollano certe teste nel momento in cui il grande Vasco sale sul mega palco del Modena Park, risulta quasi impossibile. Eppure l’Italia intera,  in ogni angolo del Parco Enzo Ferrari, lo scorso 1 luglio,  era lì ad abbracciare simbolicamente l’uomo del millennio, l’uomo che ha sbaragliato la “concorrenza”in termini di pubblico pagante. L’uomo dei record, Vasco Rossi, che, in occasione dei sui primi 40 anni di carriera ha voluto, quasi ad ogni costo, celebrare in maniera megagalattica questo suo straordinario traguardo, con effetti speciali cosmici e fuochi d’artificio interminabili. Un evento che ha fatto registrare cifre da capogiro in termini di incassi. Anche la Calabria era presente. Tanti giovani e non alla volta di Modena per coronare, forse, il sogno di una vita. Alcuni partiti con molti giorni di anticipo, altri una toccata e fuga, altri ancora assiepati da settimane per accaparrarsi un posto in prima fila. E Vasco, ripercorrendo i brani che lo hanno reso celebre, in quasi quattro ore di concerto, e rivoluzionando le sorti di una città e di una nazione, non ha deluso le aspettative di nessuno.

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Tutti esterrefatti, tutti colpiti nell’anima e al cuore. Tutti, nessuno escluso. Ospiti d’eccezione con lui sul palco, Gaetano Curreri, il paroliere delle sue canzoni, e i chitarristi Andrea Braido e Maurizio Solieri, oltre ad una eccezionale band. Ognuno ha lasciato a Modena, a Modena Park, un pezzo di cuore, lo stesso cuore che ha vibrato per tutta una giornata. Un concerto contro la paura, un inno alla voglia di vivere e di sognare, alla voglia di continuare a ridere e sorridere dei guai, nonostante tutto. Un concerto dedicato alle anime fragili, alla moltitudine di Sally, Jenny, Silvia che continuano a rivivere,  grazie a Vasco,  frammenti di vita vissuta e di vita che verrà. Vasco è il Komandante per eccezione. Comanda sui sentimenti, sulla bellezza dell’essere donna, sull’amore, sulla sofferenza, sulle emozioni di ogni giorno. E lì, con 225.000 battiti, sembrava per davvero la fine del mondo. Lo è sembrata quando ha, immancabilmente rivolto il suo sguardo al cielo ricordando con “Canzone” l’amico Massimo Riva e lo è sembrata anche con la sua intramontabile e inconfondibile “Albachiara”. Per non parlare di “Rewind” e “Senza Parole”.  Una carica esplosiva che ti invade sul finire e che ti porti dentro anche a distanza di giorni. E’ vero, trovare un senso a quella sera e a quella situazione non è mica (stato) semplice, eppure, un senso Vasco ce l’ha. Ogni volta.

 

Raffaella Aquino 

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