Mostra su Mascagni al museo dei Brettii

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COSENZA – Gli spartiti originali de “L’amico Fritz”, di “Cavalleria Rusticana”, di “Isabeau” l’opera in tre atti scritta nel 1911, e di “Iris”. Sono alcuni dei cimeli in mostra al Museo dei Brettii e degli Enotri che partecipa con questa esposizione al programma delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Pietro Mascagni. La mostra, curata dal direttore artistico del Teatro “Rendano”, Isabel Russinova e con la supervisione del direttore del Museo Marilena Cerzoso, contiene anche una serie di foto che ritraggono la diva del cinema muto dei primi del novecento Lyda Borelli, protagonista di “Rapsodia satanica”, il film di Nino Oxilia, del 1915, la cui partitura originale venne composta proprio da Pietro Mascagni e che può essere a giusta ragione considerata la prima vera colonna sonora della storia del cinema italiano.

Il film è stato proiettato nel pomeriggio, sempre al Museo dei Brettii. Altre proiezioni, per decisione di Isabel Russinova e del direttore del Museo Marilena Cerzoso, seguiranno anche nei prossimi giorni, da domani a domenica, su richiesta dei visitatori della piccola mostra che raggruppa oggetti e documenti inediti appartenuti al compositore e che ne ricostruiscono la vita e l’opera.

Gli orari della mostra e durante i quali sarà possibile assistere alle proiezioni, su richiesta, di “Rapsodia satanica”, sono quelli di apertura del Museo e cioè, domani, venerdì 15 marzo, dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30. Sabato 16 marzo e domenica 17 marzo dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30.

Nella mostra su Mascagni si possono apprezzare anche l’interessante volume dal titolo “Mascagni in cartolina”, lo spartito della riduzione per pianoforte solo de “L’Amico Fritz” e quello con le “Melodie d’opere” delle Edizioni Suvini-Zerboni di Milano.

“Anche in questa occasione – ha sottolineato la direttrice Marilena Cerzoso – il Museo dei Brettii e degli Enotri si conferma spazio educativo permanente in grado di stimolare riflessioni sulla storicità delle cose prodotte dall’individuo e sulle relazioni che collegano gli uomini agli oggetti, attraverso un viaggio nel mondo della musica di Pietro Mascagni, che contribuisce alla creazione di un’identità culturale cosciente”.

 

 

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