Musical, il viaggio di Alarico parte dal Tau

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Alarico - il Musical

COSENZA – Esiguo è il numero di poltrone vuote al TAU per “Alarico-il Musical”. Lo spettacolo frutto dell’idea di Mario Palermo, con la regia di Attilio Palermo, ottiene un riscontro formidabile tra le file di un Auditorium entusiasta della rivisitazione musicale, prodotta da “Sarà Danza” e patrocinata dal Comune di Cosenza, che ha portato in scena il re dei Visigoti.

IL CORAGGIO DI CHI CREDE NELLA PROPRIA TERRA

“Siamo stati coraggiosi”, queste le parole di Mario Palermo al termine dello show che ha visto un valido Luca Zicarelli nelle vesti di uno dei condottieri più decisivi della storia. Lo stesso coraggio che guida i Visigoti verso l’obiettivo di ottenere una terra per il proprio popolo. L’ostacolo però non è semplice da fronteggiare: l’Impero Romano con a capo delle truppe il generale Stilicone, interpretato da Francesco Bossio. Il sogno di Alarico non sembra all’altezza della realtà: conquistare la Tracia e la Grecia per poi fare irruzione nella penisola italica è dura, data anche la scarsa preparazione dei barbari rispetto alla guarnigione imperiale. Il condottiero viene descritto, in modo legittimo, non come un rozzo barbaro ma come abile stratega e, infatti, approfitta delle scellerate decisioni dell’imperatore romano Onorio per muovere un’offensiva a discapito di questo. Il sovrano romano rappresenta l’accezione massima della vita mondana della Roma imperiale. Vino, festicciole a corte e “schiave” abusate fanno da cardine alla politica inadeguata di Onorio. L’imperatore sottovaluta il problema barbaro dando il via libera per la scrittura di una delle pagine più oscure della storia dell’Impero: il sacco di Roma.

UNO SHOW COMPLETO

Gli applausi sono soprattutto per Mirko Iaquinta nei panni dell’imperatore, il quale stimola non pochi momenti di riflessione anche sulle vicende odierne. Simpatia ma anche accuratezza verso la psicologia del pubblico che apprezza visibilmente Iaquinta. Le scelte di Onorio vanno in contrasto con il pensiero della sorella Galla Placidia, sul palco Deborah Di Francesco. Buona la performance di Espera, rappresentata da Giulia Aloia e Francesca Olia. Sinergici Baltica e Ataulfo, i “fidati” di Alarico, interpretati rispettivamente da Marianna Esposito e Alfredo Giordano. Luigi Morrone , Simona Ammirato, Ilaria Dima e Sara Mola questi sono i nomi dei fautori della parte musicale dell’opera. Il primo fa viaggiare nel tempo l’UniCal con le sonorità graffianti del rock. Le seconde curano la parte coreografica. Plauso anche per il corpo di ballo, anima dell’opera.

Alla confluenza del Crati e del Busento, secondo la leggenda, giace il corpo di Alarico. Un’anima coraggiosa che veglia sulla terra dei Bruzi troppo martoriata nel tempo. Il Visigoto è l’incarnazione della volontà, sentimento, ormai, (quasi) dimenticato in Calabria.

Antonio Guarascio

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