Partecipazione ed entusiasmo a Radicamenti, il festival pensato per dare un’idea diversa di Sud

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Ph. Antonio Palermo

MENDICINO (CS) – Il Sud può avere una nuova immagine. Come? «Puntando sulle radici, le tradizioni e i valori possiamo costruire un’immagine del Sud lontana dagli stereotipi di cui è vittima». Parla a cuore aperto il primo cittadino di Mendicino Antonio Palermo, lo fa con la tenacia e con l’emozione di chi di fronte al pubblico e ai grandi nomi dell’imprenditoria presenta l’edizione 2018 di Radicamenti, il festival culturale organizzato dall’amministrazione comunale di Mendicino giunto ormai alla quarta edizione. «Oggi inizia Radicamenti, un festival pensato per dare, seppur tra mille difficoltà, un’idea diversa di Sud». Vuole essere un messaggio fresco, diretto, che arriva senza troppi fronzoli: «Avremmo potuto scegliere grandi nomi del panorama musicale, ma a fine serata il messaggio che resta non credo che sarebbe stato lo stesso come avviene invece con Radicamenti. Dobbiamo puntare sulle Calabria, conoscerla, perché la Calabria, partendo dalle radici, può diventare la terra più bella». Palazzo Campagna col suo giardino, un piccolo gioiello da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato, è stata la location scelta per ospitare gli incontri culturali del festival. “La seta da antica tradizione a occasione di sviluppo e occupazione” è stato il titolo del primo incontro, una tematica cara a Mendicino che per anni è stato uno dei centri più fiorenti di sericoltura, «un’attività improba, come mi venne detto 20 anni fa quando decisi di affacciarmi al mondo della seta- racconta l’allevatore di bachi da seta Nello Serra, che della comunità Don Milani ha fatto un piccolo paradiso per risorgere e riscoprire se stessi-. I bachi-prosegue Nello- non sono solo fibra tessile, sono innovazione: estraiamo dai bozzoli le proteine nobili come la sericina, l’olio di crisalide e la fibroina, sostanze adoperate per realizzare prodotti cosmetici», un settore, «quello della cosmesi, e più in generale del benessere, che non ha conosciuto la crisi», racconta Giuseppe Li Preti di A. Me Aura Mediterranea. Storia, innovazione. Vuole essere una sfida il messaggio lanciato da Emilio Leo del panificio Leo, la più antica fabbrica tessile calabrese: «La nostra storia dimostra che è possibile avere una Calabria innovativa, la sfida per il futuro è recuperare l’identità da una parte; produrre e vendere dall’altra. Ci vuole qualcosa che ci dica chi siamo stati e chi saremo». Suggestione e sostegno, «trasformare le idee in meccanismi che diano lavoro e la possibilità di sviluppare nuove economie», dice Maurizio De Luca di Legacoop. Sostenibilità, comunità e tutela sono le tre parole chiave utilizzate da Raffaele Leuzzi per raccontare di “Borgo di Fiume”, «un albergo diffuso dotato di osteria e bottega per la vendita di cibo situato a Fiumefreddo, una nuova forma di ospitalità, di turismo sostenibile e di comunità. Borgo di Fiume significa tutelare il borgo per valorizzarlo e ripopolarlo, tutelare il paesaggio è mettere al centro la bellezza». Gustavo Ascione, presidente della rete d’impresa “San Leucio silk” ci fa fare un tuffo nel passato in cui si fondono storia, innovazione e senso civico: «Ruota attorno ad una visione meritocratica l’esperienza quindicennale della fabbrica di San Leucio sorta sotto il dominio borbonico. La produzione tessile è rimasta costante in questo borgo, la produzione si fregia di un marchio di tutela pubblico che ha due anime: da un lato la qualità del prodotto; dall’altro l’etica di produzione», un esempio di eccellenza che coniuga modernità, tradizione e innovazione. L’amore per la Calabria e i suoi prodotti si irradia attraverso le mirabili creazioni del maestro Gerardo Sacco, «l’orafo con la quinta elementare », come ama definirsi, che ha presentato al pubblico la nuova collezione che coniuga la seta alle gemme e ai metalli preziosi. I corsi di danza e strumenti tradizionali, i musicisti itineranti, il concerto dei Quartaumentata e dei Behike Moro hanno regalato emozioni e coinvolto un pubblico numeroso, partecipe ed entusiasta di un ritorno alle tradizioni e alla riscoperta delle radici.

Ph. Antonio Palermo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rita Pellicori

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